di Martina Nesti

 

Prato, 22 giugno 2013- LA SCOSSA di terremoto che ieri ha colpito la zona della Lunigiana è stata sentita distintamente anche in tutta la provincia di Prato. La scossa è stata avvertita inttorno alle 12.34. Numerose chiamate di cittadini sono arrivate al centralino dei vigili del fuoco, in prefettura, alle forze dell’ordine. Il terremoto è stato avvertito distintamente soprattutto da cittadini e residenti che si trovavano ai piani alti degli edifici.


E’ stato preso d’assalto anche il centralino dell’Istituto Geofisico Toscano, che ha sede in città, dove le scosse di magnitudo fra 5,1 e 5,2 della scala Richter sono state registrate dagli strumenti con provenienza nord ovest. E’ già partita anche la macchina della solidarietà e da Prato i vigili del fuoco oggi manderanno un esperto in cartografia a Fivizzano, mentre la protezione civile della Misericordia invierà le brandine.

Ma quali sono stati gli effetti in città? Preoccupazione c’è stata soprattutto nelle scuole materne e medie della provincia che ieri erano aperte. Le elementari, invece, erano chiuse, come le superiori dove la terza prova della Maturità si terrà lunedì. Al momento della scossa nelle scuole medie si stavano tenendo gli orali dell’esame di terza. In linea di massima, il terremoto è stato percepito in tutte le scuole: ragazzi e bambini sono stati fatti prontamente scendere in strada in attesa di disposizioni dalla Protezione Civile. Dopo una mezz’ora circa di permanenza fuori dagli edifici, una volta appurato che non ci sarebbero stati pericoli nel tornare nelle classi, tutti sono stati riaccompagnati dentro. Nelle materne, però, sono stati molti i genitori impauriti dalla scossa che hanno preferito andare a prendere il proprio figlio all’asilo. "Ho ricevuto una chiamata dall’asilo, mi hanno detto che dalla Protezione Civile avevano consigliato loro di far tornare i bambini a casa -racconta Loredana Montano che ha il figlio all’asilo di via Immacolata - .ndo sono arrivata i bambini erano in giardino e l’ho preso".


All’asilo 'Papa Giovanni' o alle medie Tintori, "i venti ragazzi che facevano l’esame sono usciti fuori ma poi tutto si è svolto in modo regolare, mentre all’asilo moltissimi genitori hanno preferito riprendere i bambini, anche se il responsabile della sicurezza aveva confermato che era possibile rientrare". Mentre alla materna de Le Badie «il preside ha chiamato la Protezione Civile e ci ha detto che si potevano riprendere le lezioni». Così anche alle Don Milani, dove i ragazzi sono stati portati come da prassi al punto di raccolta, ai due plessi di asili dell’istituto Iva Pacetti o alle scuole materne dell’istituto Primo Levi, ma così anche in quasi tutte le altre scuole. In vallata, la scossa è stata avvertita poco, tanto che sulle tre materne dell’istituto Pertini, soltanto a Mercatale di Vernio sono state interrotte le lezioni, e a Vaiano gli esami sono ricominciati subito. A San Niccolò infine, sono state le segretarie a "precipitarsi giù dalle scale. Gli esami delle medie erano già finiti, la materna al piano terra è stata portata in giardino. Una forte paura l’abbiamo presa noi in segreteria". «Non c’è arrivata nessuna segnalazione di panico o danni, né dalle scuole primarie né da quelle dell’infanzia", ha confermato l’assessore all’istruzione Rita Pieri.


"NESSUN problema né danno all’ospedale di Prato dove il terremoto è stato avvertito distintamente soprattutto ai piani alti. Al sesto piano l’ospedale ospita, tra gli altri, il reparto di pediatria. "Il nostro gruppo per le maxi-emergenze si è subito messo in contatto con la Protezione Civile, ma ci hanno già rassicurato dicendo che nella provincia di Prato non ci sono state segnalazioni di danni particolari", fanno sapere dall’ospedale. Come in occasione del terremoto che si avvertì qualche mese fa in città, c’è stata per fortuna soltanto tanta paura ma nessun problema concreto.
C’è chi l’ha sentito e chi no, la scossa è durata poco.