Prato, 22 dicembre 2011 - Un avviso di garanzia per bancarotta fraudolenta al sindaco Roberto Cenni. A quanto si apprende gli è stato notificato stamattina dalla Guardia di Finanza. L'avviso di garanzia per bancarotta fraudolenta che ha raggiunto il sindaco Cenni, si riferisce al suo ruolo di amministratore del gruppo Sash, del quale e'stato azionista di riferimento per molti anni, fino alla sua candidatura alla poltrona di primo cittadino di Prato nel 2009.

Negli ultimi mesi l'azienda, dopo aver dichiarato una situazione debitoria superiore ai 170 milioni di euro, aveva avviato le procedure per un concordato fallimentare con i propri creditori. Questo percorso e' stato bruscamente interrotto nell' ottobre di quest'anno, quando la stessa azienda ha chiesto la revoca del concordato e il fallimento. Gia' vicepresidente dell' Unione Industriale pratese e della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, il 22 giugno del 2009 Cenni e' stato eletto sindaco del Comune di Prato come esponente civico, sostenuto da Pdl, Lega, Udc, La destra e altre liste civiche.

''Pur con l'amarezza del momento - afferma in una nota Cenni -, sottolineo che l'atto deriva dai ruoli che ho ricoperto in passato in Sasch. Sono disponibile a fornire tutti i chiarimenti del caso. Ritengo che Sasch abbia operato correttamente e continuero' il lavoro di sindaco con tutto l'impegno e la determinazione che sono necessari per l'amministrazione della città''.

Nel frattempo, il Pdl ''esprime piena solidarieta', umana e politica, al sindaco Cenni raggiunto da un avviso di garanzia per bancarotta fraudolenta, nella convinzione che, anche da imprenditore, abbia sempre operato correttamente e nell'interesse delle sue aziende che per quarant'anni hanno garantito occupazione e prosperita' a centinaia di famiglie''. Ad affermarlo, il coordinatore provinciale del Pdl di Prato, Riccardo Mazzoni.


''Riteniamo - aggiunge - che la crisi della Sasch vada inserita nella piu' complessiva congiuntura economica negativa che ha colpito il distretto. Continueremo dunque a sostenere con sempre maggiore convinzione e compattezza il
sindaco e la sua giunta, e respingiamo al mittente le strumentalizzazioni di chi, privo di convincenti argomentazioni politiche, e' in cerca di improbabili scorciatoie per riconquistare la guida del Comune. Ci auguriamo che la magistratura proceda speditamente, come del resto ha fatto in queste settimane, per accertare la verita' dei fatti''.

Invece chiedono le dimissioni il coordinatore di Sel a Prato, Nicoletta Anna De Angelis, e il segretario provinciale Idv, Salvo Ardita: ''Sel Prato invita il sindaco-imprenditore a rassegnare le proprie dimissioni e in assenza di cio' invitiamo i consiglieri comunali di qualsiasi colore politico che abbiano a cuore il bene della citta' a togliere la fiducia al primo cittadino che gioco forza dovra' rispondere alle domande della Magistratura e non potra' occuparsi di amministrate Prato'', ha detto De Angelis.

''E' successo quello che l'Italia dei Valori aveva gia' denunciato tante volte in passato - scrive Ardita -. La situazione patrimoniale dell'imprenditore Roberto Cenni era incompatibile con il ruolo di sindaco dello stesso Cenni perche' la situazione patrimoniale della Sasch parlava di un possibile fallimento gia' prima dell'entrata in politica dello stesso suo azionista di riferimento. L'avviso di garanzia che oggi il sindaco Cenni riceve e' solo la diretta conseguenza di quello che era gia' palese''.

''Ci auguriamo - aggiunge Ardita - che il buon senso di Roberto Cenni prevalga sugli interessi politici di parte e che sappia quantomeno rappresentare oggi l'intera citta' con un gesto che sarebbe meritevole: le dimissioni''.