Prato, 24 giugno 2010 - «UN ALTRO angelo è volato in cielo, sarai sempre nei nostri cuori. Ti vogliamo bene. Ciao Nicolino». Firmato i tuoi amici di San Giusto. E’ l’ultimo saluto: uno striscione, accanto un mazzo di rose gialle ed una candela testimoniano tutto l’affetto che quel gruppo di ragazzi così numeroso non smetterà mai di avere per ‘Nicolino’, come era confidenzialmente chiamato Nicola Volpe, il 24enne vittima del tragico incidente accaduto martedì sera alle 22,30 in via per Casale. Uno schianto improvviso contro un camion parcheggiato in una strada da sempre al centro della battaglia di residenti che chiedono più sicurezza. Una via maledetta dove negli ultimi anni hanno già perso la vita tre giovani.

 

«Da quando hanno messo il senso unico la situazione è un po’ migliorata — commenta amareggiato Paolo Vettori — ma le auto continuano ad andare forte, se non mettono dei rallentatori non migliorerà. Non è ammissibile pagare un prezzo così alto, un giovane che perde la vita è un dramma».
Occhi lucidi, abbracci stretti per cercare conforto ad un dolore che non sembra averne: ancora increduli gli amici che hanno saputo della scomparsa di Nicola con un tam tam di telefonate: «Mi hanno detto che era successo un incidente, di andare a vedere. Sono arrivata e ho visto che per Nicola non c’era più nulla da fare. Pensavo avesse solo picchiato la macchina, non mi sarei mai aspettata questo epilogo», racconta Azzurra, la sorella di Giada, fidanzata di Nicola. Lacrime e stupore per una morte così improvvisa e assurda: «Era stato a cena con un amico che aveva appena riaccompagnato, forse stava andando a fare una bevuta», raccontano le amiche Giulia, Antonella, Jessica e Milena.

 

«Siamo cresciuti insieme — raccontano con le lacrime agli occhi — Era un ragazzo bravissimo, un vero amico, lo conoscevano tutti. Adesso non possiamo far altro che pensare al suo sorriso». Carpentiere insieme al padre con una grande passione per il calcio, Nicola è descritto da tutta la comunità di San Giusto e Tobbiana, i luoghi che frequentava abitualmente, come «un ragazzo tranquillissimo e allegro».

 

«Si serviva da noi — racconta Roberto Signorini — La notizia è stata un fulmine a ciel sereno, era un giovane molto sveglio, un ragazzo carinissimo». Gli amici hanno vissuto gli attimi più tremendi quando la notizia della morte di Nicola ha iniziato a prendere corpo: «Si sono radunati in decine qui davanti — racconta Valeria Siro del circolo di Tobbiana — Non ci volevo credere, lo conoscevo bene. Nessuno pensava ad una tragedia del genere: i ragazzi hanno iniziato a disperarsi, pianti e grida che straziavano il cuore». Un silenzio improvviso («sembrava fossero scese le tenebre»), così Stefania Vannuri ricorda l’attimo in cui al bar si è diffusa la notizia: «Mai un problema, mai una discussione — ricorda — Un ragazzo bello e bravo, non gli mancava niente, una persona corretta che non aveva nemici». Tantissimi i messaggi che si sono rincorsi anche su Facebook: «Ciao Nicola», scrivono Alessio, Andrea e Cristian, «un abbraccio lassù». Intanto ancora ieri sera non era arrivato il nullaosta del magistrato per la cerimonia funebre.