Prato, 23 giugno 2010 - E’ MORTO a pochi chilometri da casa, finendo sotto un camion parcheggiato in via per Casale. Nicola Volpe, 24 anni, carpentiere di San Giusto, ieri sera intorno alle 22 per qualche motivo ha perso il controllo della sua Citroen C3 all’altezza del civico 60 ed ha centrato in pieno un furgone in sosta sul lato sinistro della strada, uno schianto terribile che ha fatto precipitare fuori di casa chi abita lì davanti, uno schianto che gli è costato la vita.

 

Sul posto sono arrivati i vigili urbani, che hanno chiuso subito la strada all’incrocio con Tobbiana, i vigili del fuoco, che hanno dovuto tagliare la lamiera dell’auto per estrarre il corpo dall’abitacolo, e un’ambulanza medicalizzata della Misericordia, purtroppo seguita dal mezzo dei servizi funebri un’ora dopo l’incidente.
In via per Casale la notizia del terribile scontro e della morte del ragazzo si è diffusa in fretta. Ieri sera intorno alle 23,30 c’erano circa cento persone dietro il nastro bianco e rosso col quale la polizia municipale aveva isolato la zona dell’impatto.

 

A POCO A POCO sono arrivati gli amici della vittima, sempre di più. Uno ha anche tentato di andare a vedere cosa era successo, lì vicino alla macchina che gli aveva portato via Nicola, ma è stato allontanato dalla polizia municipale. «Lo sai chi è? E’ Nicolino, Nicolino»: il nome rimbalzava da un lato all’altro della strada, da una bocca all’altra, da una lacrima all’altra. «Che volete che diciamo più di questo?», ha detto un altro amico indicando la macchina distrutta e la salma nella bara, prima di abbassare la testa e andarsene. «Qui lo conoscevano tutti», ha aggiunto un altro ragazzo ancora. Pare infatti che Nicola frequentasse il bar dell’Assistenza a San Giusto e il Buon caffè a Vergaio, due locali nei quali aveva tanti amici e passava volentieri il suo tempo libero. Al lavoro andava invece col padre, facendo il carpentiere.

 

ORA È FINITO tutto, in una strettoia di via per Casale, una strada spesso al centro di polemiche e discussioni per la pericolosità e che probabilmente tornerà nel mirino dei residenti. Avvicinandosi al luogo dell’incidente, camminando sull’asfalto improvvisamente deserto, ieri sera non era difficile ascoltare i commenti della gente addolorata per la tragedia ma anche dispiaciuta, forse, per le mancate soluzioni contro le insidie della via.
LA SALMA di Nicola Volpe ha lasciato Casale alle 23,30 passate, accompagnata dal dolore e della rabbia di chi lo conosceva. La macchina distrutta invece era ancora lì, scura sul lato del conducente. Nera come la notte, nera come la disperazione.