Prato, 14 gennaio 2010 - Il decreto del governo che sancisce ufficialmente lo stato di calamità naturale per la Toscana c’è e ci sono anche i primi soldi per le famiglie alluvionate del Calice. Oggi il presidente della Provincia Lamberto Gestri andrà a Roma per rispondere alla convocazione ricevuta dal capo della protezione civile Guido Bertolaso e chiederà aiuti per 11 milioni, mentre ieri sera nella riunione con gli assessori alla protezione civile Dante Mondanelli (Comune) e Stefano Arrighini (Provincia) le famiglie del Calice hanno avuto la risposta che aspettavano da giorni: ci sono i fondi per fare i primi lavori e Unicredit ha sospeso le rate dei mutui fino a 12 mesi, gratis.

Ad ogni nucleo alluvionato spetteranno 4500 euro in tre diverse tranches. I primi 1500 euro saranno erogati dal comitato Prato emergenze in tempi rapidissimi, forse già la prossima settimana, poi toccherà alla Provincia, altri 1500 euro a testa, e poi al Comune, che chiuderà il contributo con gli ultimi 1500 euro. Si tratta di un anticipo che poi gli enti locali dovrebbero recuperare dai fondi regionali già richiesti per affrontare l’emergenza. Sul sito internet del Comune ci sono già anche i modelli per chiedere tutti i danni (ma c’è chi si lamenta perché non è possibile indicare rimessaggi o attrezzi).

 

Intanto ieri sera un gruppo di alluvionati di via Argine del Calice ha incontrato il candidato governatore della Regione Enrico Rossi (Pd) al circolo Arci di Casale. «Abbiamo perso mobili e avuto molti danni, l’acqua è arrivata fino a un metro e mezzo», hanno raccontato Roberto Mancia e Giuliano Baroncelli ammettendo che stanno pensando ad un esposto per «la mancata apertura della cassa espansione prima che l’argine rompesse». Patrizio Martini, invece, si è lamentato che «fango e rifiuti sono ancora lì, perché Asm da un certo momento in poi ha smesso di ritirarli».

Rossi ha ascoltato ed ha preso un impegno preciso per l’immediato («Vediamo se è possibile anticipare i fondi per le spese, ma la Regione ha già stanziato 54 milioni») e anche per il futuro («Dobbiamo aumentare il monitoraggio degli argini, perché bisogna prevenire certi eventi»), rispondendo così ad una richiesta precisa degli alluvionati: mettere in sicurezza l’argine del Calice. Poi ancora: «Tocca al governo garantire i rimborsi. Capisco che c’è stata la Befana e che, con tutto il rispetto, c’erano anche delle esigenze estetiche — ha affondato il colpo riferendosi a Berlusconi — ma ora l’esecutivo deve fare qualcosa di concreto come abbiamo fatto noi. Per quanto mi riguarda mi attiverò anche per mettere a disposizione delle famiglie un tecnico che possa aiutarle a quantificare i danni».