'Da Piazza a Piazza': torna la marcia dopo 2 anni di stop

La marcia giunta alla sua 36esima edizione si svolgerà in due giorni, 7 e 8 maggio, e coprirà 75 chilometri di sentieri lungo la vallata del fiume Bisenzio

Gli organizzatori di 'Da Piazza a Piazza'

Gli organizzatori di 'Da Piazza a Piazza'

Prato, 3 maggio 2022 - Ritorna 'Da Piazza a Piazza', la marcia non competitiva organizzata dal CAI. Dopo due anni di stop dovuti alla pandemia da Covid-19 ritorna la marcia giunta alla sua 36esima edizione. La marcia non competitiva organizzata dal CAI sezione Emilio Bertini di Prato è un'iniziativa aperta a tutti, purché muniti di certificato medico sportivo non agonistico, e si svolgerà sui sentieri lungo tutta la vallata del fiume Bisenzio in provincia di Prato da sabato 7 maggio a domenica 8 maggio.

Da Piazza a Piazza è nata da una scommessa tra pochi amici, quella di partire da piazza della Pietà e raggiungere piazza del Comune, dove un tempo c'era la sede storica del CAI di Prato, senza però attraversare il bisenzio. L'unico modo per realizzare l'impresa era dunque quello di attraversare un versante della Val di Bisenzio fino alla sorgente e ridiscendere a valle dall'altra parte, percorrendo in due giorni circa 75 chilometri di sentieri immersi nella natura e con un dislivello complessivo di circa 4000 metri.

Questa è la sfida che anche i 400 partecipanti dell'edizione numero 36 dovranno affrontare. Il percorso è lo stesso delle passate edizioni, ma con qualche piccola variazione. La camminata naturale si svolgerà lungo i sentieri dell'appennino della Valbisenzio, attraversando i comuni di Prato, Montemurlo, Vaiano, Vernio e Cantagallo. 

La partenza è prevista dalle 6 alle 7 di sabato 7 maggio dal circolo ARCI di Santa Lucia in via Guado 12, dove saranno consegnati i pettorali. L'arrivo, dove ci sarà la premiazione con i diplomi, è una delle piccole novità di questa edizione: è infatti previsto sempre al circolo ARCI di Santa Lucia per domenica 8, dopo la partenza alle 7 da Montepiano. Altre variazioni al percorso originale riguardano il ristoro prima di Montecuccoli, quando alla Dogana Vecchia si scenderà in direzione dell'agriturismo-ristoro Podere Figliule per poi risalire verso Montecuccoli, così riprendendo il tracciato tradizionale. Anche in prossimità del Crocicchio di Foce ai Cerri ci sarà una deviazione, prendendo la strada in discesa fino a case di Valibona, dove verrà allestito il ristoro. Dopodiché si risalirà fino al Crocicchio di Valibona per riprendere il tracciato tradizionale.

"Da Piazza a Piazza è un appuntamento che ha fatto la storia della città - ha commentato l'assessore allo sport Luca Vannucci - Un'iniziativa giunta alla 36esima edizione che mette insieme lo sport e il turismo, portando tante persone a conoscere il nostro territorio, dalla Val Bisenzio fino ai confini con l'Emilia-Romagna. Una manifestazione di livello importante, fermata solo durante i due anni di emergenza sanitaria, che rappresenta l'occasione per rilanciare un segno di normalità alla città e non solo".

Secondo il presidente del CAI di Prato, Enrico Lorenzoni "È un grande ritorno, quello di 'Da Piazza a Piazza', per molti aspetti. L'aspetto più importante, quello affettivo, è rappresentato dalla possibilità di riappropriarsi di questo bellissimo appuntamento cercato da tanti dei nostri concittadini e non solo. Riprendiamo dalla 36esima edizione, dove eravamo rimasti, con un 'Da Piazza a Piazza' come lo ricordiamo noi e come piace a noi".

Per quanto riguarda l'organizzazione della manifestazione si è espresso invece Federico Castagnoli, anima della manifestazione: "Muovere una macchina di queste dimensioni è una cosa molto onerosa. In questo, noi prediligiamo la sicurezza: su tutto il percorso ci saranno le ambulanze della Misericordia della provincia di Prato e ci saranno anche i radioamatori che monitoreranno la situazione in ogni momento. Lungo il percorso sono programmati 12 ristori, ma si consiglia comunque di portarsi dietro delle riserve idrico-alimentari. Non da ultimo, è importante procurarsi un abbigliamento congruo e scarponi da montagna, perché questa non perdona".