La lettera aperta del sindaco Biffoni ai pratesi: "Remiamo tutti nella stessa direzione"

"I numeri del contagio e dei decessi sono stati ad oggi contenuti, in una città su cui molti scommettevano che sarebbe stata il focolaio d’Europa"

Matteo Biffoni

Matteo Biffoni

Prato, 30 aprile 2020 - 

Cari pratesi,

stiamo vivendo una situazione di emergenza senza precedenti, una pandemia che sta mettendo a dura prova tutti i Paesi del mondo e che sta segnando la vita di ciascuno di noi. Celebriamo una ricorrenza importante, la festa dei lavoratori, senza un corteo, senza musica, con strade e piazze vuote. E’ stato così per il 25 aprile, lo è stato per la Pasqua e lo è stato per ogni occasione di vita familiare e personale. Solo dal 4 maggio saluteremo in nostri cari con una parvenza di socialità. Una lontananza e un vuoto che sono simbolo dei sacrifici ben più grandi che ciascuno di noi ha necessariamente dovuto fare. Oggi è una festa simbolo, una festa dei lavoratori con tante attività ancora chiuse, con l’incertezza dei tempi e modi con cui si potrà riaprire, con l’attesa ancora per molti di ammortizzatori e sussidi, con le aule di scuole e università ancora vuote.

La nostra comunità è stata forte, coesa, compatta nell’affrontare l’emergenza sanitaria. I numeri del contagio e dei decessi sono stati ad oggi contenuti, in una città su cui molti scommettevano che sarebbe stata il focolaio d’Europa. Una città che si è invece dimostrata capace di arginare il Coronavirus, grazie a una gestione attenta delle strutture sanitarie, alla collaborazione degli istituti scolastici, a decisioni dolorose ma necessarie di chiusura, al lavoro dei medici e del personale sanitario, al comportamento responsabile di tutti voi e un pochino di fortuna. Resta il dolore per le persone che hanno perso la vita, per le loro famiglie che non hanno potuto salutare per un’ultima volta i loro cari, per i nostri nonni, la nostra memoria. Resta la certezza di essere una comunità generosa, solidale, dove il mondo del volontariato e tutto il terzo settore hanno dato un contributo preziosissimo in queste settimane, dove le tante donazioni di associazioni, imprese, singoli cittadini sono state un segno di vicinanza e di appartenenza.

Oggi, a mio modo di vedere si apre la fase più complicata.

Adesso ci troviamo davanti a un’altra sfida, altrettanto difficile. Dobbiamo essere tutti consapevoli che non ci saranno soluzioni semplici, ricette vincenti, risorse infinite, né certezze inscalfibili. Dovremo tutti remare nella stessa direzione, mantenere quella coesione che ci ha caratterizzato in questa prima fase, coesione che ha silenziato i tentativi di strumentalizzazione che pure ci sono stati.

Il Coronavirus non sparirà dalle nostre vite, dalle nostre città. L’allentamento delle misure sarà graduale, come lo sono state le chiusure, e proporzionato alla capacità di rispettare le regole che saremo capaci di darci. La riapertura delle attività caratterizzate dal contatto interpersonale e dalla socialità sarà particolarmente difficile. Penso alla ristorazione, ai servizi alla persona, al commercio, alle attività culturali, sportive e, soprattutto, alla ripresa delle attività scolastiche, dal nido alle superiori. Lavoreremo insieme, chiederemo al Governo sostegno economico e linee guida chiare, per poter ripartire, un passo alla volta. Mi è piaciuto lo spirito con cui si è arrivate alla riapertura del settore tessile: è con un lavoro unito, di filiera, che si raggiungono gli obiettivi. E l’impegno più importante che mi prendo è quello che nessuno sarà lasciato solo.

Le risorse non sono infinite. Sarà necessario un piano di rilancio dell’intero Paese e di risorse nazionali ed europee per far ripartire la nostra città. I bilanci dei Comuni stanno subendo perdite importanti e, pur partendo da una situazione solida, anche il Comune di Prato sta affrontando spese ingenti a fronte di un crollo delle entrate. Abbiamo delle idee e stiamo mettendo in campo alcune soluzioni concrete, consapevoli che camminiamo in territorio inedito: l’obiettivo, difficilissimo, è quello di arrivare a tutto e tutti.

Si apre una fase nuova, in cui sarà inutile urlare e sarà fondamentale confrontarsi. Sarà questo il nostro lavoro. Lo abbiamo già iniziato a fare e continueremo a farlo. Non abbiamo la bacchetta magica, abbiamo solo l’impegno, un patrimonio di conoscenze condiviso e la passione per questa nostra città!

Noi siamo Prato. Siamo inciampati tante volte, abbiamo incontrato i cambiamenti del mondo, sociali ed economici, prima degli altri ma ci siamo sempre saputi rialzare e siamo sempre stati capaci di ripartire. 

Non è tempo di avere paura.

Forza!