Cistana, dal Prato alla Nazionale: si allunga la lista dei 'pratesi' in azzurro. La Top 11

Il difensore del Brescia faticava in riva al Bisenzio. Come lui tanti altri campioni del passato

Cistana con la maglia del Prato

Cistana con la maglia del Prato

Prato, 11 novembre 2019 – Nel Prato ha faticato a ritagliarsi un ruolo da titolare e in campo spesso veniva 'strapazzato' dagli avversari insieme al resto della squadra. Tanto che la stagione si era conclusa con l'ingloriosa retrocessione tra i dilettanti. Era maggio del 2018: diciotto mesi dopo Andrea Cistana ha fatto un salto quadruplo in avanti e dopo l'esordio in Serie A di metà agosto, venerdì ha festeggiato la convocazione nella Nazionale di Roberto Mancini. Fra tre giorni potrebbe esordire in azzurro. Un sogno impensabile fino a pochi mesi fa che invece si è trasformato in un exploit clamoroso, roba da vertigini. Nessuno avrebbe scommesso un centesimo su quel difensore un po' timido, esile e tutt'altro che irresistibile. Eppure Andrea non si è fatto buttare giù dalla retrocessione col Prato e ha tirato dritto per la sua strada. Con tanta umiltà. Rientrato a Brescia dal prestito ha tirato fuori il suo carattere da bravo ragazzo abbinato alla fame di chi viene dal basso e a qualità tecniche rare per un difensore di 22 anni. Così ha scalato le gerarchie di Corini fino a diventare un titolare fisso della squadra che nella passata stagione ha vinto la Serie B. L'impatto con la Serie A è stato ancora più sorprendente: pochissime sbavature, abilità nel contrasto e visione di gioco. Andrea ha tenuto testa a Higuain, Lukaku e tanti altri big: il Mancio non ci ha pensato due volte a chiamarlo in azzurro. E oggi per Andrea si sono aperte le porte di Coverciano, proprio a due passi da Prato. Una città a cui il difensore bresciano è rimasto legato, nonostante tutto. Lo dimostrano le foto su Instagram con la maglia biancazzurra addosso e il numero 15 sulle spalle oppure le immagini davanti al Castello dell'Imperatore. Cistana è solo l'ultimo di una lunga serie di ex Prato a conquistare la maglia della Nazionale. La maggior parte, come Cistana, sono passati senza lasciare il segno. C'è l'imbarazzo della scelta per stilare un'ipotetica Top11. In porta Carlo Cudicini, una stagione in riva al Bisenzio nel 95-96 prima di diventare portierone del Chelsea. In Nazionale maggiore una sola convocazione, senza scendere in campo. Insieme a Cistana compongono la linea difensiva Nicola Legrottaglie e un campione del mondo come Massimo Oddo (16 gare 'anomime' in biancazzurro). A centrocampo due pratesi doc che hanno vestito la maglia biancazzurra come Mario Bertini, vicecampione del mondo a Messico 70 e Alessandro Diamanti. Ma la lista è davvero lunga: c'è anche il terzino Ardico Magnini, 20 gettoni in Nazionale prima di vestire la maglia del Prato e poi altri due eroi del primo scudetto della Fiorentina, Armando Segato e Maurilio Prini, protagonisti anche in Nazionale. In attacco un tridente atomico, da leggenda: Roberto Boninsegna (un solo gol in 22 presenze a Prato prima del grande salto), l'eroe mundial Paolo Rossi (per lui vale il luogo di nascita sulla carta d'identità e la militanza nel Santa Lucia anche se non ha mai indossato la maglia biancazzurra) e naturalmente Bobone Vieri. Come ipotetiche riserve Maccarone e Matri. Una formazione da sogno, impreziosita ancora di più dal duo Bearzot-Valcareggi in panchina. Nomi che evocano momenti leggendari, distanti anni luce da oggi. Ne viene fuori una Top11 da fare invidia alle grandi città d'Italia. Un paradosso se si pensa ai risultati raggiunti dal Prato. Eppure la città è così, nel calcio come in tutto il resto: eccellente nei singoli, mediocre quando si parla di fare squadra.