"Una gara così pazza? Non mi era mai capitata"

Pontedera, intervista a Espeche dopo la rocambolesca vittoria con l’Olbia "E’ stata la peggiore prestazione nonostante la vittoria? Sì e no..."

Il calcio non smette mai di regalarti sorprese. Neppure se ti chiami Marcos Espeche, sei capitano del Pontedera, hai 37 anni e puoi vantare più di 300 partite soltanto qui in Italia.

Espeche, le era mai capitata una gara pazza come quella di venerdì con l’Olbia?

"No, mai. Tra quella partita e la finale del Mondiale dell’Argentina (l’esperto difensore è nato a Cordoba, ndr) è stata una settimana sofferta. Diciamo che ci ho lasciato… qualche anno di vita (ride)".

E’ d’accordo se definiamo quel 5-4 pre natalizio come la peggior prestazione stagionale del Pontedera, nonostante la vittoria?

"Sì e no… Dico sì, perché in effetti abbiamo concesso troppo. Ad un certo punto avevamo la partita in mano e la possibilità di indirizzarla dove volevamo. Invece abbiamo permesso all’Olbia di rimetterla in piedi concedendo tante situazioni che generalmente invece non concediamo. Ma all stesso tempo dico anche no, perché mi tengo stretto il carattere di questa squadra, capace comunque di ribaltare la situazione nonostante il possibile contraccolpo psicologico, che dopo il 3-4 poteva essere letale".

Cosa non ha funzionato a dovere?

"E’ stata un partita un po’ strana, quasi rocambolesca. Nel senso che ogni rimpallo, ogni palla sporca capitava ai nostri avversari, quindi si è complicata più del solito. Anche perché non riuscivamo a prendere i tempi giusti, ed effettivamente si è fatto fatica, pur avendo preparato bene la sfida. Quando sarà il momento andremo comunque ad analizzare la gara cercando di correggerci".

Cosa invece le è piaciuto di più?

"L’enorme senso di appartenenza che ha questa squadra. Si era visto già ad inizio campionato quando le cose non andavano bene, rimettendo in piedi certe partite, e si è visto venerdì dopo il vantaggio dell’Olbia, quando abbiamo reagito bene. Anche perché siamo un gruppo unito, a cui piace condividere le giornate, tra noi c’è sintonia, ci capiamo e funzioniamo bene al di là degli individualismi. Quindi ci portiamo a casa tre punti a dir poco preziosi, ma se abbiamo vinto è perché ci abbiamo creduto e perché abbiamo un grosso carattere".

La vittoria è anche il modo migliore per trascorrere il riposo natalizio.

"Volevamo staccare con i tre punti e ci siamo riusciti. Il 2 gennaio ci ripresenteremo con la stessa voglia, la stessa determinazione e consapevolezza di sempre. Ma anche consci di dover lavorare per migliorarci sugli errori commessi. Di solito si da tutto per scontato, ma non è così. Anche perché dal 2023 inizierà un altro campionato ed è stato bene finire con una vittoria, che per come è maturata ci porterà a lavorare con maggior forza".

Possiamo dire che sul piano sportivo è stata vendicata la beffa dell’andata?

"Io ho un mio pensiero e dico che nel girone di ritorno bisogna cercare di riprendere i punti persi nel girone di andata. Al momento abbiamo 3 punti in più dell’andata e questo dunque è in linea con il mio pensiero".

Stefano Lemmi