Pontedera, un trampolino di lancio per molti

Non è solo una buona opportunità per i giovani, ma anche per dare una seconda occasione agli attaccanti finiti un po’ nell’ombra

Non solo un trampolino di lancio per i giovani. Il Pontedera tra i professionisti si sta confermando anche piazza ideale per rilanciare gli attaccanti finiti un po’ nell’ombra. Questo è il nono anno che i granata militano nella terza serie nazionale e ogni campionato hanno cambiato l’attaccante-principe. La prima stagione, 2013-14, c’era Grassi, ben supportato da Arrighini, l’anno dopo, a gennaio Grassi se ne andò e arrivò De Cenco. Poi a guidare l’attacco è toccato nell’ordine a Scappini, Santini, Pesenti, Tommasini, ancora De Cenco, Magrassi e quest’anno Magnaghi. Se andate a rileggervi le relative interviste di presentazione di questi nuovi bomber, il concetto è sempre stato quello: "Ho accettato Pontedera per rilanciarmi". E alla fine va riconosciuto che ognuno ha centrato il suo obiettivo personale. Prendiamo Andrea Magrassi, che proprio ieri ha ricevuto una multa di 500 euro per espressione blasfema pronunciata durante la gara di Como del 27 marzo, e tornato all’Entella. E’ arrivato l’estate scorsa con le 6 reti nella Virtus Vecomp (campionato interrotto dopo 27 giornate) e se ne è andato con le 14 in maglia granata, suo record nei professionisti. Idem Caio De Cenco l’anno prima (2019-20): aveva firmato 5 gol col Sudtirol, poi in un campionato in riva all’Era i gol sono stati 9 (e in sole 27 gare causa stop-Covid), il top per lui in terza serie.

Il brasiliano aveva giovato della cura-Pontedera già 5 anni prima (2014-15) quando era arrivato a gennaio dopo essere rimasto a secco quattro mesi nella Spal e a giugno aveva salutato con 5 reti. Tra i due periodi è riuscito ad approdare anche in B. Christian Tommasini (2018-19) era al debutto nei professionisti quando, appena ventenne, salpò a Pontedera proveniente dal Mezzolara (Serie D) e firmò subito 6 reti. Niente male no? Continuando nel viaggio a ritroso, il 2017-18 è stato l’anno del colpo-Pesenti, piazzato dal direttore Giovannini – come tutti gli altri del resto - sul gong di mercato. L’attaccante aveva segnato 14 reti (il massimo per lui) nella Pro Piacenza, in C, e nel Pontedera si confermò firmandone 8 nella prima parte di stagione perché a gennaio si traferì al Piacenza. In prospettiva, in maglia granata avrebbe potuto migliorare il suo record. Claudio Santini (2016-17) invece era reduce dai 21 centri in D, nel Montecatini. Venne a Pontedera e ne infilò 13 che gli valsero la chiamata dell’Ascoli in B. Per adesso non è più riuscito ad eguagliare il rendimento avuto con la maglia granata: al massimo si è fermato a quota 8, con l’Alessandria. E poi c’è Stefano Scappini (2014-15), entrato nella storia del club con 24 reti e in quella della serie C con la cinquina rifilata alla Lupa Roma. Uno score inarrivabile, anche se l’anno dopo firmò 12 gol con la Cremonese raggiungendo la B giocata sia con i lombardi che la stagione successiva col Cittadella. Adesso tocca a Simone Magnaghi, che si lascia alle spalle le 3 reti con il Sudtirol e un massimo personale di 8 nel Teramo (2019-20). Cosa ha detto appena firmato col Pontedera?: "Sono venuto per rilanciarmi…". Stefano Lemmi