Pantani, da Palaia a Pontedera con passione

In neo socio del club granata si racconta: dall’avventura imprenditoriale all’esperienza nel calcio come tifoso e sponsor.

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Marcello Pantani è il classico "self made man", un imprenditore che si è fatto da solo. Il neo socio del Pontedera, classe 1938, è a capo di un’azienda leader nel settore dei prodotti per l’infanzia, Ideal Bimbo, da lui fondata 35 anni fa e che oggi, oltre alla sede principale di Fornacette, conta altri 6 punti vendita (Livorno, Follonica, Grosseto, Firenze, Sovigliana e Calenzano) che diventeranno 7 probabilmente già entro la fine di luglio con l’apertura della sede di Lucca.

Ma la sua vita è tutta un’avventura. Ce la racconta?

"Volentieri. Sono nato a Palaia da genitori contadini e abitavo alla Montacchita, sopra Forcoli, dove viveva anche Vito Consoloni (altro fresco ingresso nel Pontedera, ndr) e con cui siamo cresciuti insieme. Ricordo memorabili partite a biliardino...".

Come si è legato a Pontedera?

"Ho cominciato a lavorare che avevo 15-16 anni, nell’officina meccanica di Vasco Puccioni, poi da Ghiara Meccanica, e dalla Montacchita scendevo a Pontedera in bicicletta. Nel 1962 mi venne proposto di entrare alla Piaggio, e io, che avevo fatto soltanto gli studi elementari, accettai. Nel frattempo con la mia famiglia ci trasferimmo a Il Romito, dove i miei genitori comprarono una casa con un pezzo di terreno da poter coltivare. In quegli anni conobbi la mia futura moglie, Graziella, che lavorava in un maglificio. Ci siamo sposati nel 1967 e abbiamo due figli, Paolo e Maurizio (presidente del Pontedera calcio femminile, ndr)".

E Ideal Bimbo come nasce?

"Attraverso persone che conoscevo, nel 1985, dopo aver lasciato la Piaggio, decisi di aprire un negozio di giocattoli per bambini in un fondo davanti all’ospedale Lotti, e per farlo dovetti vendere la macchina e il camper. Lo chiamai Idea Bimbo, ma siccome a Lucca c’era un negozio di mobili che aveva lo stesso nome e vendeva le carrozzine per bambini, per non iniziare una guerra legale aggiunsi una "elle" al nome e due-tre anni dopo nacque Ideal Bimbo. Le cose per fortuna ingranarono bene, il fondo divenne stretto e così dopo poco mi trasferii a Fornacette".

Il Pontedera quando arriva nella sua vita?

"Fin da ragazzo andavo a vedere le partite al Marconcini, anche perché nel Pontedera ci giocava Vasco Puccioni. Smisi però di seguire la squadra dopo lo spareggio perso contro la Massese a Livorno, quando seppi che su quella sconfitta c’era stata qualche ombra...".

Invece è tornato.

"Sono rientrato nel 2010, come sponsor, insieme ad un gruppo di imprenditori locali. Ero interessato al settore giovanile. Pensi che all’epoca non veniva un bimbo, perché la società in quel settore era ritenuta disorganizzata. In due anni, grazie a Daniele Zini, ribaltammo la situazione e oggi nell’impianto dell’Oltrera ci girano circa 500 ragazzi".

Poi però...

"Poi però ci sono state delle interferenze che quattro anni fa mi hanno fatto interrompere il rapporto. Ora sono rientrato perché ci sono di nuovo le condizioni per lavorare bene nel settore giovanile. E se all’Oltrera riuscissimo a costruire un altro campo, dietro al ristorante, avremmo una struttura che ci permetterebbe di fare dei passi da gigante". Stefano Lemmi