Manuele Mori scende di bici dopo 33 anni in sella e 16 da professionista

L'ultimo erede di una famiglia di ciclisti ha disputato 14 Grandi giri a tappe e 38 Classiche monumento

Manuele Mori

Manuele Mori

Pontedera, 29 ottobre 2019 - Manuele Mori annuncia il suo ritiro dall’attività agonistica. L’ultimo erede di una famiglia di ciclisti – dopo babbo Primo e il fratello maggiore Massimiliano - il “Morino” scende di sella a 39 anni, dopo 33 trascorsi sopra a una bici con un numero dietro la schiena e 16 anni da professionista. Un congedo, che il ciclista di Molino d’Egola avrebbe preferito diverso: lo stop anticipato è arrivato a causa di una caduta patita alla Milano-Torino. “Sinceramente – scrive il corridore sul suo profilo social - non mi ero immaginato di dover concludere così, fermo su un divano con un tutore al braccio con una clavicola lussata e vari ematomi sul corpo. Avrei dovuto essere in Giappone per correre la mia ultima corsa alla Japan Cup e chiudere con una passerella tra tutti i miei numerosi tifosi, ma gli infortuni fanno parte di questo mestiere e io lo so bene”. Nel paese del Sol Levante Manuele Mori è davvero un mito. Il Giappone si innamorò di lui nel 2007, quando a Utsonomija vinse la sua e unica gara da pro. Dal quel giorno, vuoi per la sua simpatia (la ilarità toscana è contagiosa a tutte le latitudini), vuoi per quell’azione da perfetto finisseur, il ciclista pisano è entrato nel cuore del popolo asiatico. Gregario impeccabile, con 14 grandi giri disputati e 38 classiche monumento, Mori è pronto a iniziare una nuova vita. “Mi sento fortunato – spiega – perché sono riuscito a far diventare la mia passione un lavoro, questo grazie a mio babbo, mia mamma e mio fratello Massimiliano che mi hanno fatto innamorare di questo stupendo sport, mia moglie che in questi 16 anni mi ha supportato e sopportato e Mauro Gianetti che nel 2004, già élite, ha creduto in me e Giuseppe Saronni che nel 2009 mi ha voluto nella sua squadra”. Passato professionista nel 2004, ha militato per cinque anni alla Saunier Duval prima di far parte sin dal 2009 della Lampre, poi divenuta UAE Team Emirates. “Grazie a tutte le persone che ho incontrato lungo la mia strada, un saluto speciale a tutti i miei compagni, con i quali ho condiviso gioie e dolori e grazie a tutti i tifosi che mi hanno incitato e spronato a dare il massimo. Spero di aver trasmesso in voi anche una minima parte delle emozioni che voi avete dato a me”.  Irene Puccioni