Lupi, il saluto di Montagnani: "Stagione positiva. Poi mancato accordo sul programma"

SANTA CROCE

Montagnani saluta i Lupi. Lo fa dopo una sola stagione, affrontata con entusiasmo fin dal giorno del raduno, da un incoraggiante precampionato e da un inizio scoppiettante con quattro vittorie e relativo primato. Poi la seconda ondata di Covid, tante problematiche ed un deludente play-off. Il tecnico labronico dice: "Dopo l’eliminazione per mano di Cantù, mi sono confrontato con la società per analizzare la stagione e programmare quella futura. Sono emerse, purtroppo, diversità di vedute che non hanno permesso la continuazione del rapporto. Avevo espresso la mia preoccupazione per la prossima stagione ed i miei timori erano fondati: l’incertezza legata alla questione sanitaria che non consente alle società di programmare stagioni ambiziose ed a lungo termine e così è stato".

Montagnani, col piglio che lo contraddistingue, era venuto a Santa Croce per far bene. Suo padre Roberto, nella stagione 1978-79 aveva portato la Marianelli Lupi per la prima volta in A2. "Ho accettato la sfida di allenare i Lupi – prosegue il tecnico livornese - in un campionato senza pubblico e senza il tifo della Curva, con uno dei budget più bassi della categoria. Penso che la squadra abbia mostrato un bel gioco, abbia disputato anche delle super partite, mostrando il miglior opposto della categoria, il brasiliano Walla".

Mesi difficili, con l’incubo contagi, gare a porte chiuse, sempre in tensione per l’esito dei tamponi, continuamente sotto stress. "Una stagione lunga e travagliata come questa – specifica il coach - porta momenti difficili e complicati da risolvere. Ho sempre cercato di affrontare il tutto con determinazione, pazienza e sempre nell’ interesse del club. Alla fine, tutto questo doveva essere analizzato con lucidità, senza farsi travolgere dalla delusione di una eliminazione. La nostra stagione è stata positiva. Abbiamo fatto scendere in campo svariate formazioni, di cui alcune ben diverse tra loro, soprattutto quando siamo stati colpiti dal Covid. Ci siamo sempre ricostruiti e, solo un risultato a sfavore all’ultima giornata della stagione regolare, (quello della gara Bergamo-Reggio Emilia n.d.c.), non ci ha permesso di arrivare sesti. Un obiettivo su cui all’inizio avremmo messo una grande firma ad inizio stagione. Detto questo, è giusto che, se le volontà non sono coincidenti, prendere strade diverse".

A nostro sommesso parere, il Comandante avrebbe voluto riprovarci, con uno scenario diverso. I Lupi gli erano entrati dentro. Gli è mancata la spinta del palasport, non ha ascoltato i cori dei tifosi, non ha trascinato come avrebbe voluto. C’è del rimpianto nelle sue parole. Un giorno Montagnani tornerà da avversario, questo prima o poi accadrà. Il suo saluto è da trascinatore, da uomo diretto: "Un ringraziamento ed un saluto a tutti i tifosi, alla Curva ed a tutti coloro che amano i Lupi. E’ stato un piacere essere il vostro allenatore".

Marco Lepri