Voglia di ripartire. Anzi, di continuare su una strada che dopo il meritato pareggio di Siena e la limpida vittoria sull’Alessandria sembra ritrovata per il Pontedera. A dare energia alla ripartenza dell’undici granata, tornato al sesto posto in classifica dopo aver scavalcato proprio gli avversari di martedì scorso - è uno dei giocatori più rappresentativi della formazione di Canzi, Riccardo Ladinetti, che nonostante la giovane età – è un classe 2000 – riveste un ruolo di leader in campo. Dopo un periodo, quella passato tra poco prima di Natale e il rientro a gennaio, nel quale la febbre sembrava non saperne di andarsene, il play granata è tornato nella sua condizione di forma. "Venivamo da un periodo non semplice, anzi difficile – osserva il centrocampista – come capita a tutte le squadre durante un campionato. Una fase nella quale ad ogni sbaglio si veniva puniti. Faccio un paio di esempi: i tre gol presi col Cesena, che, pur riconoscendo il valore assoluto della squadra sono stati troppi, e la rete subita a Siena. In pratica, ogni palla che passava nella nostra area finiva in porta". "Per questo – prosegue Ladinetti - la vittoria contro l’Alessandria ci voleva, perché ci ridà fiducia. E ora speriamo di riprenderci piano piano. Nonostante tutto, in questa fase c’era la giusta serenità, né troppa né poca, perché in squadra abbiamo gente con esperienza, giocatori come Espeche, Stancampiano, Martinelli, Nicastro, Catanese... In questi momenti sono loro che vengono fuori e ci danno una grossa mano con una parola, un aiuto in più, cose che servono ad una squadra giovane come la nostra. Sono stati fondamentali e lo saranno sicuramente fino al termine della stagione". Sul finale del match di sabato, forse un pochino troppo sofferto, l’ex Cagliari e Olbia la pensa così: "Nel finale c’è stata un po’ di sofferenza, è vero, ma va riconosciuto che l’Alessandria ha dei valori e li ha tirati fuori. Nel secondo tempo poi ha cambiato sia sistema di gioco che strategia per provare a farci gol, con Galeandro che si è piazzato più tra le linee. Questo ci ha un po’ destabilizzato a livello di uscita dai difensori e noi centrocampisti e ci sono stati quei due-tre minuti dove siamo stati più in difficoltà. Poi è normale che loro si sono sbilanciati e noi ci siamo abbassati per cercare di non prendere gol e ci siamo riusciti". A monte di questi risultati, il centrocampista riconosce l’importanza fondamentale dell’esistenza di un gruppo coeso come quello pontederese: "Questo è un gruppo di professionisti, di gente che lavora. Chiunque arriva viene per dare una mano e noi lo accogliamo bene, perché è giusto così. E i risultati si sono visti subito nella gara di sabato, con Ianesi e Peli, quest’ultimo arrivato solo martedì, che hanno fatto una grande partita. Siamo un gruppo molto unito come ho detto". Che a questo punto, con la salvezza in tasca, può arrivare non si sa dove. "La Serie C è strana – ammonisce però Ladinetti - perché vinci una partita e ti trovi su in classifica, ne perde una e ti trovi invece giù. Quindi bisogna pensare partita dopo partita e cercare di fare la prestazione ogni volta. Poi alla fine dell’anno si vedrà dove saremo arrivati".  Stefano Lemmi

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Voglia di ripartire. Anzi, di continuare su una strada che dopo il meritato pareggio di Siena e la limpida vittoria sull’Alessandria sembra ritrovata per il Pontedera. A dare energia alla ripartenza dell’undici granata, tornato al sesto posto in classifica dopo aver scavalcato proprio gli avversari di martedì scorso - è uno dei giocatori più rappresentativi della formazione di Canzi, Riccardo Ladinetti, che nonostante la giovane età – è un classe 2000 – riveste un ruolo di leader in campo. Dopo un periodo, quella passato tra poco prima di Natale e il rientro a gennaio, nel quale la febbre sembrava non saperne di andarsene, il play granata è tornato nella sua condizione di forma.
"Venivamo da un periodo non semplice, anzi difficile – osserva il centrocampista – come capita a tutte le squadre durante un campionato. Una fase nella quale ad ogni sbaglio si veniva puniti. Faccio un paio di esempi: i tre gol presi col Cesena, che, pur riconoscendo il valore assoluto della squadra sono stati troppi, e la rete subita a Siena. In pratica, ogni palla che passava nella nostra area finiva in porta". "Per questo – prosegue Ladinetti - la vittoria contro l’Alessandria ci voleva, perché ci ridà fiducia. E ora speriamo di riprenderci piano piano. Nonostante tutto, in questa fase c’era la giusta serenità, né troppa né poca, perché in squadra abbiamo gente con esperienza, giocatori come Espeche, Stancampiano, Martinelli, Nicastro, Catanese... In questi momenti sono loro che vengono fuori e ci danno una grossa mano con una parola, un aiuto in più, cose che servono ad una squadra giovane come la nostra. Sono stati fondamentali e lo saranno sicuramente fino al termine della stagione". Sul finale del match di sabato, forse un pochino troppo sofferto, l’ex Cagliari e Olbia la pensa così: "Nel finale c’è stata un po’ di sofferenza, è vero, ma va riconosciuto che l’Alessandria ha dei valori e li ha tirati fuori. Nel secondo tempo poi ha cambiato sia sistema di gioco che strategia per provare a farci gol, con Galeandro che si è piazzato più tra le linee. Questo ci ha un po’ destabilizzato a livello di uscita dai difensori e noi centrocampisti e ci sono stati quei due-tre minuti dove siamo stati più in difficoltà. Poi è normale che loro si sono sbilanciati e noi ci siamo abbassati per cercare di non prendere gol e ci siamo riusciti".
A monte di questi risultati, il centrocampista riconosce l’importanza fondamentale dell’esistenza di un gruppo coeso come quello pontederese: "Questo è un gruppo di professionisti, di gente che lavora. Chiunque arriva viene per dare una mano e noi lo accogliamo bene, perché è giusto così. E i risultati si sono visti subito nella gara di sabato, con Ianesi e Peli, quest’ultimo arrivato solo martedì, che hanno fatto una grande partita. Siamo un gruppo molto unito come ho detto". Che a questo punto, con la salvezza in tasca, può arrivare non si sa dove. "La Serie C è strana – ammonisce però Ladinetti - perché vinci una partita e ti trovi su in classifica, ne perde una e ti trovi invece giù. Quindi bisogna pensare partita dopo partita e cercare di fare la prestazione ogni volta. Poi alla fine dell’anno si vedrà dove saremo arrivati". 
Stefano Lemmi

Ladinetti: "Questa vittoria ci voleva  Usciamo da un periodo difficile"    

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