di Stefano Lemmi  I     n un mercato più anonimo del solito, l’unico lampo è arrivato dall’operazione-Aurelio portata a termine dal Pontedera. A sostenerlo è Andrea Bagnoli (in foto), amato ex bomber granata e da ormai venti anni agente di Fiba soccer, società che cura gli interessi di moltissimi giocatori sia italiani che, in particolare, dei paesi sudamericani.    Un lavoro che offre al 55enne Bagnoli la competenza adatta per giudicare i movimenti della sessione invernale dedicate alle trattative dei club professionistici e che si è chiusa martedì sera, un’ora prima che il Pontedera, che domani riceve in casa l’Alessandria, scendesse in campo a Siena. Che calcio mercato è stato in generale?  "E’ stato il più brutto degli ultimi 10 anni. E guardi che non sono io a sostenerlo, bensì le società che fanno indagini di settore". Secondo lei per quale motivo? "Penso che sia stato più per effetto della scarsa liquidità a disposizione delle società che per un effetto post-mondiale. A cominciare dalla Serie A, ci sono stati soprattutto scambi o trasferimenti di giocatori dei quali il club di appartenenza si voleva liberare, non c’è stato flusso di denaro".  Una "logica" alla quale non si sarà sottratta neppure la Serie C...  "Esattamente. Sembra che tutti abbiano aspettato l’ultimo istante per accaparrarsi soprattutto gli attaccanti, ma sono stati investimenti più di contratti che di società".  Che dice delle toscane di C? "Dalla Carrarese alla Lucchese, dal Siena al Montevarchi e al San Donato Tavarnelle, con queste ultime due che sono in lotta per la salvezza, nessuno ha fatto grandi cose. Chi ha agito senz’altro meglio è stato il Pontedera: ha fatto una vendita che erano anni che non faceva sotto il profilo economico".  Allude ovviamente alla cessione di Aurelio al Palermo.  "Certo. Cifre non posso e non voglio farle, ma le posso dire che io ho venduto un esterno del Monterosi (squadra del girone C, ndr) in B al Perugia non solo per una cifra più bassa, ma con la formula del prestito con obbligo di riscatto e non come vendita come ha fatto il Pontedera".  Secondo lei la mossa del Pontedera è stata giusta?  "Giusta? Giustissima direi per una società come quella granata. Qui c’è solo da fare i complimenti a chi ha gestito l’operazione, dal direttore Moreno Zocchi a qualche altro collaboratore e alla dirigenza stessa".  Quindi Canzi non si ritrova un organico indebolito.  "Assolutamente no. Sono arrivati due giocatori come Peli, che nel settore giovanile dell’Atalanta era uno dei ragazzi più promettenti, e Thiago, che è un esterno tipo Aurelio, che ha gamba e prospettiva. Il Pontedera senz’altro non esce ridimensionato, male che vada tiene il solito equilibrio. E credo che il secondo tempo di Siena possa dare la forza di ripartire".

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di Stefano Lemmi

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 n un mercato più anonimo del solito, l’unico lampo è arrivato dall’operazione-Aurelio portata a termine dal Pontedera. A sostenerlo è Andrea Bagnoli (in foto), amato ex bomber granata e da ormai venti anni agente di Fiba soccer, società che cura gli interessi di moltissimi giocatori sia italiani che, in particolare, dei paesi sudamericani. 
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Un lavoro che offre al 55enne Bagnoli la competenza adatta per giudicare i movimenti della sessione invernale dedicate alle trattative dei club professionistici e che si è chiusa martedì sera, un’ora prima che il Pontedera, che domani riceve in casa l’Alessandria, scendesse in campo a Siena.
Che calcio mercato è stato in generale? 
"E’ stato il più brutto degli ultimi 10 anni. E guardi che non sono io a sostenerlo, bensì le società che fanno indagini di settore". Secondo lei per quale motivo? "Penso che sia stato più per effetto della scarsa liquidità a disposizione delle società che per un effetto post-mondiale. A cominciare dalla Serie A, ci sono stati soprattutto scambi o trasferimenti di giocatori dei quali il club di appartenenza si voleva liberare, non c’è stato flusso di denaro". 
Una "logica" alla quale non si sarà sottratta neppure la Serie C... 
"Esattamente. Sembra che tutti abbiano aspettato l’ultimo istante per accaparrarsi soprattutto gli attaccanti, ma sono stati investimenti più di contratti che di società". 
Che dice delle toscane di C? "Dalla Carrarese alla Lucchese, dal Siena al Montevarchi e al San Donato Tavarnelle, con queste ultime due che sono in lotta per la salvezza, nessuno ha fatto grandi cose. Chi ha agito senz’altro meglio è stato il Pontedera: ha fatto una vendita che erano anni che non faceva sotto il profilo economico". 
Allude ovviamente alla cessione di Aurelio al Palermo. 
"Certo. Cifre non posso e non voglio farle, ma le posso dire che io ho venduto un esterno del Monterosi (squadra del girone C, ndr) in B al Perugia non solo per una cifra più bassa, ma con la formula del prestito con obbligo di riscatto e non come vendita come ha fatto il Pontedera". 
Secondo lei la mossa del Pontedera è stata giusta? 
"Giusta? Giustissima direi per una società come quella granata. Qui c’è solo da fare i complimenti a chi ha gestito l’operazione, dal direttore Moreno Zocchi a qualche altro collaboratore e alla dirigenza stessa". 
Quindi Canzi non si ritrova un organico indebolito. 
"Assolutamente no. Sono arrivati due giocatori come Peli, che nel settore giovanile dell’Atalanta era uno dei ragazzi più promettenti, e Thiago, che è un esterno tipo Aurelio, che ha gamba e prospettiva. Il Pontedera senz’altro non esce ridimensionato, male che vada tiene il solito equilibrio. E credo che il secondo tempo di Siena possa dare la forza di ripartire".

"La cessione di Aurelio? Un colpo super"    

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