Indiani: "Impresa straordinaria. E il futuro..."

L’ex allenatore del Pontedera ha portato in C il San Donato Tavarnelle: "Io con Giovannini ad Arezzo? Un’ipotesi suggestiva"

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In attesa di sapere se la risoluzione del contratto con il direttore generale Paolo Giovannini darà oggi la prevista fumata bianca (ieri sera c’è stata una riunione tra i soci) il Pontedera guarda con favore alla promozione conquistata dal suo ex allenatore, Paolo Indiani, 67 anni, sulla panchina granata dal 2012-13 al 2016-17, che domenica ha portato in Serie C per la prima volta nella storia il San Donato Tavarnelle vincendo il girone E di Serie D con un turno d’anticipo.

Indiani, cos’ha di diverso questa sua nona promozione dalle precedenti?

"Direi che assomiglia a quella di Pontedera (portato dalla Seconda alla Prima Divisione nella stagione 2012-13, ndr) nel senso che anche questa, come quella di allora, non era stata programmata. E non era neppure preventivabile visto che dopo il quarto posto della stagione scorsa quest’anno avevamo nel girone squadre attrezzate come l’Arezzo e il Gavorrano".

Invece il dominio dei suoi uomini è stato assoluto: 32 giornate su 33 in vetta, 78 punti collezionati, per una media di 2,36 a partita, che nei 9 gironi di Serie D al momento è leggermente inferiore solo al Rimini, con 2,39.

"E se domenica battiamo in casa il Cannara chiudiamo a quota 81: c’è da essere orgogliosi. Se non ci fosse stato il Poggibonsi, cui vanno i miei complimenti, avremmo ottenuto la promozione con 6-7 giornate d’anticipo visto che la terza (l’Arezzo) è 17 punti dietro e la quarta (il Gavorrano) 18".

Quando ha capito che ce l’avrebbe fatta a vincere il campionato?

"Quattro turni fa, quando abbiamo vinto a Poggibonsi 2-1 in rimonta e da +2 siamo andati a +5 a tre partite dalla fine. Ma anche nelle gare di andata ad Arezzo, quando nella ripresa abbiamo recuperato le due reti di svantaggio, e con il Gavorrano, quando sul 3-1 per noi si è chiuso sul 3-3. Ecco, questi pareggi contro le squadre considerate favorite per la vittoria mi hanno fatto capire che potevamo lottare anche noi".

Ha mai avuto timore invece di perderla questa promozione? "La gara prima di vincere a Poggibonsi, quando abbiamo ceduto in casa alla Pianese e il Poggibonsi si è portato a -2. Però se alla fine si vanno a vedere i numeri, aver vinto 25 partite su 33 è davvero tanto…".

Russo 21 reti e Marzierli 19 sono stati i suoi gemelli del gol, un po’ come lo fu a Pontedera la grande coppia Grassi-Arrighini.

"Sì, ma tutta la squadra ha girato alla perfezione. Ci sono buone individualità e un gruppo che in D fa un campionato del genere può stare anche in C".

Il suo futuro è ancora al San Donato Tavarnelle?

"Vediamo. Prima deve essere la società a decidere cosa fare". Qualcuno dice che lei il prossimo anno sia già ad Arezzo in coppia con Giovannini.

"Mi sembra più che altro un’ipotesi suggestiva, perché non ne so niente. Io per ora mi godo questa promozione che definirei straordinaria sotto ogni punto di vista".

Stefano Lemmi