Probabilmente quando hanno raggiunto l’accordo non conoscevano questi dati. O forse sì. Fatto sta che a suggellare la bontà della decisione presa dai dirigenti del Pontedera di prolungare il rapporto con l’allenatore Massimiliano Canzi (un anno) arrivano anche le statistiche – prodotte da aziende di settore specializzate nell’analisi dettagliata di ogni gara – dalle quali si evince che il calcio di Canzi è un calcio offensivo e divertente. I dati che principalmente sostengono quanto appena affermato sono due: la media di passaggi effettuati nelle azioni da gol e la durata degli attacchi. In queste due classifiche infatti la squadra granata è rispettivamente al primo e al secondo posto nell’intero girone. Nel dato dei passaggi, la media è di 10.4, davanti ad Entella, con 9.6, e Rimini, con 8.8, in quello della durata dell’azione la media è di 32.6 secondi, dietro a Fiorenzuola, con 35.6, e davanti al Rimini, con 31.1. I granata però si presentano anche come la squadra con la più alta percentuale di cross riusciti, pari al 35% (5 su 16), davanti a Cesena e Carrarese, prossimo avversario al Mannucci, mentre sono al terzo posto nella graduatoria dei gol su azione, che sono stati 26 sui 30 complessivamente realizzati, dietro a due protagoniste assolute del campionato come Entella, con 30, e Cesena, con 29. Quest’ultimo dato ha però il suo rovescio della medaglia, nel senso che comporta una bassa percentuale di reti segnati su calcio piazzato: appena 4 (30-26), cifra che vale l’ultimo posto, dietro a San Donato Tavarnelle, a quota 6, Imolese e Siena, a quota 7. Ma il Pontedera dimostra di essere anche una squadra capace di lottare su ogni pallone e in ogni zona del campo in virtù del più alto numero di falli subiti dagli avversari, con una media di 19.7 a partita (dei quali 7.4 nella propria metà campo) e della terza posizione nella classifica dei falli commessi, con una media di 20 (dei quali 8.5 nella propria metà campo) che però si tirano dietro oltre tre cartellini gialli per ciascuna partita. Riguardo invece alla gara di sabato contro l’Alessandria, l’indice di pericolosità ben più alto di quello dei rivali, 197 contro 163, legittima i numeri della vittoria (2-0). Inoltre, rispetto ai piemontesi, i granata sono andati al tiro il doppio delle volte, 14 a 7, centrando la porta in 8 casi contro i 2 degli ospiti. Più alti anche il possesso palla, risultato il 52,5% per un totale di 30’e 48" di gioco effettivi (47,5% con 27’ e 46" quello dell’Alessandria) e i duelli vinti, che sono stati 69 sui 128 totali, pari al 54%, contro i 59 degli avversari.  Stefano Lemmi

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Probabilmente quando hanno raggiunto l’accordo non conoscevano questi dati. O forse sì. Fatto sta che a suggellare la bontà della decisione presa dai dirigenti del Pontedera di prolungare il rapporto con l’allenatore Massimiliano Canzi (un anno) arrivano anche le statistiche – prodotte da aziende di settore specializzate nell’analisi dettagliata di ogni gara – dalle quali si evince che il calcio di Canzi è un calcio offensivo e divertente. I dati che principalmente sostengono quanto appena affermato sono due: la media di passaggi effettuati nelle azioni da gol e la durata degli attacchi. In queste due classifiche infatti la squadra granata è rispettivamente al primo e al secondo posto nell’intero girone. Nel dato dei passaggi, la media è di 10.4, davanti ad Entella, con 9.6, e Rimini, con 8.8, in quello della durata dell’azione la media è di 32.6 secondi, dietro a Fiorenzuola, con 35.6, e davanti al Rimini, con 31.1.
I granata però si presentano anche come la squadra con la più alta percentuale di cross riusciti, pari al 35% (5 su 16), davanti a Cesena e Carrarese, prossimo avversario al Mannucci, mentre sono al terzo posto nella graduatoria dei gol su azione, che sono stati 26 sui 30 complessivamente realizzati, dietro a due protagoniste assolute del campionato come Entella, con 30, e Cesena, con 29. Quest’ultimo dato ha però il suo rovescio della medaglia, nel senso che comporta una bassa percentuale di reti segnati su calcio piazzato: appena 4 (30-26), cifra che vale l’ultimo posto, dietro a San Donato Tavarnelle, a quota 6, Imolese e Siena, a quota 7. Ma il Pontedera dimostra di essere anche una squadra capace di lottare su ogni pallone e in ogni zona del campo in virtù del più alto numero di falli subiti dagli avversari, con una media di 19.7 a partita (dei quali 7.4 nella propria metà campo) e della terza posizione nella classifica dei falli commessi, con una media di 20 (dei quali 8.5 nella propria metà campo) che però si tirano dietro oltre tre cartellini gialli per ciascuna partita. Riguardo invece alla gara di sabato contro l’Alessandria, l’indice di pericolosità ben più alto di quello dei rivali, 197 contro 163, legittima i numeri della vittoria (2-0). Inoltre, rispetto ai piemontesi, i granata sono andati al tiro il doppio delle volte, 14 a 7, centrando la porta in 8 casi contro i 2 degli ospiti. Più alti anche il possesso palla, risultato il 52,5% per un totale di 30’e 48" di gioco effettivi (47,5% con 27’ e 46" quello dell’Alessandria) e i duelli vinti, che sono stati 69 sui 128 totali, pari al 54%, contro i 59 degli avversari. 
Stefano Lemmi

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