Granata, la rivoluzione riguarda anche la rosa

Dopo l’addio di Maraia e quello già sicuro di Giovannini si pensa anche alla squadra. Tanti sono in scadenza, tra cui capitan Caponi

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Non è solo una questione di riassetto societario. Ridefinita lunedì scorso la distribuzione delle quote con l’ingresso degli imprenditori Navarra e Falorni, il Pontedera ha ora la necessità di ricostruire la parte tecnica. L’addio del direttore generale Paolo Giovannini – anche se la rescissione del contratto che lo lega al club granata fino al 2024 non è ancora stata redatta – ossia di colui che, tra le altre cose, gestiva in maniera completa tutte le operazioni relative alla composizione della squadra, ha creato un vuoto che di fatto sta bloccando l’allestimento dell’organico per la stagione 2022-23.

Sarà lo stesso Rosettano Navarra, in qualità di socio di maggioranza, a scegliere nei prossimi giorni il sostituto di Giovannini, il quale dovrà poi occuparsi di comporre il nuovo organico. Il primo nodo da sciogliere è quello dell’allenatore. Ivan Maraia, come noto, ha chiuso ufficialmente la sua quinquennale esperienza sulla panchina granata, ma c’è anche il suo staff che è in scadenza di contratto. Dal vice Federico Vettori, al preparatore atletico Claudio Giuntoli al preparatore dei portieri Massimo di Pasquale, tutta gente che ha dimostrato di saper lavorare bene. Cosa faranno adesso? Seguiranno il "loro" tecnico, che sembra possa interessare a un paio di squadre toscane oltre che alla Vis Pesaro, oppure aspetteranno le proposte della "nuova" dirigenza? Stesso discorso dicasi per diversi giocatori che sono in scadenza di contratto. A cominciare dal capitano Andrea Caponi, 34 anni, che in caso di mancato rinnovo concluderebbe nella sua città un’esperienza cominciata nel 2011. Tranne che Espeche e Bakayoko, portati a Pontedera in estate da Giovannini che gli ha stipulato un contratto biennale, anche tutti gli altri over in rosa sono in scadenza: Giovanni Catanese, Gianluca Barba, Fabio Foglia e Riccardo Melgrati, questi ultimi due arrivati a gennaio, mentre il bomber (16 reti) Simone Magnaghi è di proprietà del Pordenone.

Accetteranno questi giocatori, eventualmente, di mettersi al tavolo col nuovo direttore? Il quale, almeno da quanto la società ha dichiarato fin dal primo momento, dovrà comunque lavorare seguendo la sostenibile politica dei giovani portata avanti, con annesso successo sportivo, in questi anni. Quello che parteciperà all’undicesimo campionato consecutivo professionistico sarà dunque un Pontedera ancora green. Resta da capire quali tempi si prenderà la dirigenza per iniziare tutte queste operazioni di riconfermarinnovamento – che dovranno coinvolgere anche altre figure non tecniche facenti comunque parte del club granata – e la speranza, per una costruzione ben fatta, è che siano davvero brevi.

Stefano Lemmi