Dietro (l’ennesimo) pari c’è di più Tutta la sostanza del Pontedera

L’analisi del match contro il Cesena. I granata sono riusciti ad esprimersi e ad avere un buon possesso di palla

PONTEDERA

Un tiro nello specchio della porta e un gol. Solo guardandolo in maniera molto superficiale l’1-1 di Cesena può essere ridotto a questa considerazione, comunque fuorviante oltre che ingenerosa. Dietro al quarto pari consecutivo c’è della sostanza, perché sabato il Pontedera non è stato a guardare gli avversari, ma è riuscito anche ad esprimersi. Tenendo ovviamente in considerazione il valore dei bianconeri, squadra costruita per puntare alla B. Il primo dato (fonte InStat) che sostiene la precedente affermazione arriva dal possesso palla, decisamente a favore dei Catalano-boys, che hanno privato i padroni di casa della sfera per il 58% del tempo. Un dato arrivato addirittura al 63% nella prima frazione, ma come logica conseguenza del fatto che, andati ben presto sotto nel risultato, i granata "dovevano" provare subito a rimediare.

Anche nella ripresa comunque il possesso è rimasto maggiore di quello dei rivali, assestandosi al 52%. Questa superiorità però non si è tradotta in una maggior pericolosità offensiva, perché la squadra di Toscano è riuscita a penetrare nella metà campo granata 64 volte contro le 55 di Ladinetti & Co e ad entrare 17 volte nell’area di rigore di Siano contro le 9 del team pontederese. Nonostante questo i passaggi in avanti della formazione granata sono stati comunque più di quelli dei padroni di casa: 168 (dei quali 115 riusciti) contro 136 (dei quali 90 riusciti), con un totale di 494 (410 quelli riusciti, con Shiba e Ladinetti davanti a tutti con 59 a testa) a 385 (294 quelli riusciti). Così come i palloni recuperati sono stati maggiori per Espeche e soci: 56 contro 46. Anche il dato dei duelli vinti va a vantaggio del Pontedera, che sui 160 prodotti durante la gara se ne è aggiudicati 82, lasciandone 78 agli avversari, e con i difensori Shiba ed Espeche capaci di portarli dalla loro parte nell’80 % dei casi. Insomma, numeri alla mano, il Pontedera pur su un terreno ostico come l’Orogel-Manuzzi, ha comunque sviluppato una gran mole di lavoro, che però in termini di finalizzazione ha partorito poco. Sette sono state infatti le conclusioni, delle quali una soltanto nello specchio di Tozzo, quella del gol, 3 fuori e altre 3 con tiri intercettati. In questo dato il Cesena ha raddoppiato i granata. I locali infatti hanno tirato verso Siano 15 volte: in 5 hanno centrato lo specchio, in 4 hanno sparato fuori e in 6 la conclusione è stata intercettata. Otto volte ci sono riusciti nella prima frazione di gara, indovinando la porta due volte, una delle quali è stato il gol del vantaggio di Udoh, sette nella ripresa, con Siano impegnato in tre circostanze.

Da parte sua il Pontedera nei primi 45’ ha tirato tre volte senza mai centrare la porta, mentre nella ripresa c’è riuscito in quattro circostanze, di cui una in porta, quella del colpo di testa di Benedetti. Nel dettaglio, gli altri sei tiri sono stati scagliati due volta a testa da Catanese e Cioffi, e una ciascuno da Ladinetti e Petrovic, con quest’ultimo che, gol a parte, ha avuto l’occasione più clamorosa. Tutti dati sui quali lavorare in vista del derby col Siena.

Stefano Lemmi