Calcio, terremoto nel Pontedera, i vertici vogliono lasciare

Riunione-fiume nella notte sul futuro del Pontedera calcio dopo il no ai playoff. Franconi prova a mediare. La lettera dei tifosi

La contestazione dei tifosi lunedì davanti allo stadio (foto Germogli)

La contestazione dei tifosi lunedì davanti allo stadio (foto Germogli)

Pontedera, 17 giugno 2020 - Dalla possibilità, accarezzata, di far parte di una serie B allargata a 40 squadre, al rischio, concreto, di ripartire dalla Terza categoria (come accadrebbe se venisse meno l’iscrizione al prossimo campionato). Dal sogno all’incubo il passo per il Pontedera può essere breve in questa turbolenta primavera da Coronavirus.

Il futuro molto probabilmente dipenderà dall’esito della riunione-fiume tenutasi nella tarda serata di ieri – oggi è atteso un comunicato – al termine del già previsto incontro tra il primo cittadino Matteo Franconi e il cda della società granata, ossia il presidente Paolo Boschi, i soci (in ordine alfabetico) Simone di Bella, Piero Gradassi, Stefano Lucchesi, Paolo Pastacaldi e Filippo Tagliagambe più il direttore generale Paolo Giovannini.

Sul piatto ci sono diverse ipotesi che possono andare dalle dimissioni in blocco della dirigenza ad un rimpasto di cariche – Boschi ad esempio sembrava aver fatto capire di non voler più ricoprire la carica di presidente – magari anche con il possibile ingresso di volti nuovi.

Di sicuro molto starà all’abilità di mediazione del sindaco, cui spetta il compito difficile di provare a rimettere insieme i cocci e limitare i danni futuri in una situazione rovente, stretto tra la fervente contestazione dei tifosi per il no ai playoff e il dovere di proteggere una categoria come la serie C senza perdere la collaborazione di una figura ritenuta fondamentale per la sopravvivenza del club come il direttore Giovannini.

L’aria però non è delle migliori e oltretutto ieri c’è stata un’altra polemica per l’incontro che si sarebbe dovuto svolgere nel pomeriggio con i tifosi della Gradinata nord. Incontro che non c’è stato, come già anticipato dal rifiuto espresso dagli stessi tifosi lunedì sera in occasione della protesta davanti allo stadio e conseguenza dell’assenza dei dirigenti, chiamati a loro volta ad un confronto in quella circostanza.

Sull’argomento i sostenitori della gradinata hanno chiarito ulteriormente la loro posizione di sfiducia nei confronti della società con un comunicato: "La Gradinata Nord Pontedera, ieri sera 15 giugno (lunedì, ndr ), come già deciso la scorsa settimana, si è ritrovata sul piazzale dello stadio per incontrare i dirigenti del Pontedera calcio e comunicargli, faccia a faccia, di non aver più fiducia in loro, in particolare dopo la rinuncia agli stra-meritati playoff. Più e più volte è stata richiesta la loro presenza, visto che è solo in questo modo che una tifoseria può dialogare, ovvero davanti alla propria gente. Nel primo pomeriggio di ieri (sempre lunedì, ndr ), il Pontedera calcio ha fatto uscire un comunicato dichiarando che non avrebbe presenziato all’incontro e che avrebbe incontrato una delegazione dei tifosi alla presenza del sindaco, volendo così rendere inutile il senso del ritrovo deciso dalla Gradinata Nord".

"Tuttavia – prosegue la nota dei tifosi – nonostante alcuni organi di informazione abbiano sminuito, in particolare nei numeri, la contestazione di ieri sera (lunedì, ndr ), ringraziamo tutte le persone che sono venute lo stesso, pur sapendo che non ci sarebbe stato un incontro con questi pseudo dirigenti e comunichiamo che né stasera (ieri sera, ndr ), né mai, ci sarà una delegazione della tifoseria, incaricata di parlare con loro, visto che per rispetto della nostra città, delusa da chi gestisce la nostra amata squadra, tutti i tifosi, tutti gli ultras e tutti gli sportivi PontAderesi, che con il tempo si sono allontanati dallo stadio anche a causa dell’operato di questa dirigenza, hanno il diritto di ascoltare con le proprie orecchie, le ragioni della nostra contestazione. Sempre a fianco della nostra città!".

© RIPRODUZIONE RISERVATA