Anche Vettori lascia il Pontedera: "E’ difficile andare via dopo 11 anni"

Un altro pezzo di storia lascia Pontedera. Federico Vettori, bandiera granata, va a fare il secondo a Paolo Indiani sulla panchina dell’Arezzo

Nella foto Federico Vettori (Luca Bongianni/Fotocronache Germogli)

Nella foto Federico Vettori (Luca Bongianni/Fotocronache Germogli)

Pontedera, 2 giugno 2022 - Un altro pezzo di storia lascia Pontedera. E’ Federico Vettori, bandiera granata, che va a fare il secondo a Paolo Indiani sulla panchina dell’Arezzo, club che ieri ha presentato ufficialmente Paolo Giovannini come nuovo direttore generale. Negli ultimi tre anni Vettori è stato il vice di Ivan Maraia, ruolo che ha subito ricoperto dopo aver lasciato il calcio giocato alla fine della stagione 2018-19, chiudendo un’esperienza di ben otto anni da difensore granata, durante la quale aveva collezionato oltre 200 presenze (e 12 reti), due promozioni (quelle consecutive dalla D alla Prima divisione) ed ereditato la fascia di capitano.

Tra l’incertezza del Pontedera che non ha ancora scelto l’allenatore, e quindi lo staff tecnico, e la chiamata di Giovannini, Vettori ha colto la seconda occasione pur non senza nascondere un certo dispiacere. "E’ difficile andare via da un posto dove ho trascorso 11 anni della mia vita – ha commentato – e che è diventato come una seconda casa, una seconda famiglia visto che ho lavorato praticamente sempre con le stesse persone". L’ex difensore ripercorre la sua lunga esperienza in granata: "Quando sono venuto a Pontedera, scendendo in D dalla Serie C, l’obiettivo era trovare un posto vicino a casa (abita a Ponte Buggianese, ndr) dove stare degli anni e trovare obiettivi e prospettive. I miei desideri li ho raggiunti, e ho contribuito a scrivere la storia del Pontedera, cosa che mi riempie di orgoglio. Questa è una esperienza che porterò sempre con me".

"Non è detto però che sia un addio – prosegue Vettori – perché la mia ambizione finale era un’altra: iniziare a Pontedera la carriera di allenatore. L’ho solo sfiorata, perché le cose sono andate in altro modo e dal punto di vista professionale ho dovuto prendere un’altra strada. A Pontedera però lascio un pezzo di cuore e tanti bei ricordi che è impossibile elencare. Io ho dato tanto, ma anche la società mi ha dato tanto. Mi auguro che questo sia solo un arrivederci".