Avvio da incubo per i granata. Un altro ko

A Cesena il Pontedera rimedia la quarta sconfitta in cinque gare esterne. La prestazione c’è stata. E il secondo tempo ha visto un crescendo

CESENA

2

PONTEDERA

1

CESENA (4-3-2-1): Nardi; Munari (24’ st Ciofi), Mulè, Gonnelli (14’ st Pogliano), Favale; Ardizzone, Rigoni, Missiroli (24’ st Berti); Tonin (35’ st Ilari), Pierini; Bortolussi (14’ st Caturano). A disp. Benedettini, Steffè, Brambilla, Nannelli, C.Shpendi, S.Shpendi, Yabre. All. Viali.

PONTEDERA (3-5-1-1): Angeletti; Shiba, Matteucci, Espeche; Perretta (38’ st Mattioli), Marianelli (1’ st Mutton), Caponi, Catanese, Milani (14’ st Parodi); Benedetti (36’ st Barba); Magnaghi. A disp. Sposito, Nicoli, Bardini, Pretato, Bakayoko, D’Antonio, Regoli, De Ioannon. All. Maraia.

Arbitro: Rinaldi di Bassano del Grappa.

Marcatori: 7’ pt Bortolussi, 37’ pt Tonin; 23’ st Magnaghi.

Note: ammoniti Ardizzone, Matteucci, angoli 3-9.

CESENA (Fc) - Prestazione sì, punti no. Un avvio da incubo (stavolta sono bastati 7 minuti per andare sotto) e un finale – anzi, il secondo tempo intero - in crescendo, con il Cesena messo praticamente nella propria metà campo, non sono bastati ad evitare la quarta sconfitta esterna in cinque trasferte. Anche all’Orogel-Manuzzi Stadium i granata hanno compromesso la possibilità di rialzare la testa ed evitare quella che invece è stata la terza sconfitta consecutiva dopo i k.o. contro Gubbio e Lucchese, fin dai primi minuti, incassando due reti nel primo tempo che portano a 13 lo score dei gol beccati lontano dal Manucci. Un’emorragia cui deve esser posto rimedio al più presto, anche se il 2-1 di ieri sera è lo scivolone con meno reti di scarto fin qui subito in assoluto dalla squadra di Maraia. Che pure a Cesena ha dovuto assistere ad un approccio molle, con gli avversari padroni del campo fin dal fischio d’avvio e posizionatisi sui binari ideali nei sessanta secondi (anche meno) trascorsi tra la traversa piena di Ardizzone (che si ripeterà ad inizio di secondo tempo colpendo l’incrocio dei pali) e il colpo di testa di Bortolussi in anticipo sui difensori granata per l’1-0. Per il 3-5-1-1 cui ha optato il tecnico, che a 4 giorni dalla sconfitta con la Lucchese ha cambiato quattro pedine e modulo (ma solo per il primo tempo), andar sotto è stato come far suonare la sveglia. Da lì infatti il Pontedera ha cominciato a imporre gioco alzando il baricentro della sua manovra, che spesso è passata sull’asse Milani-Magnaghi e con il centravanti (che al duplice fischio prima di infilarsi nel tunnel ha parlottato per lunghi secondi con Maraia coprendosi la bocca) autore dell’occasione più pericolosa della prima frazione di gara. Ma se la difesa del Cesena (la seconda migliore del girone) è sempre riuscita a rintuzzare le giocate dei granata, quella pontederese (la peggiore del girone con Montevarchi e Carrarese) ha di nuovo dato l’impressione di andare in difficoltà appena saliva la pressione.

E infatti al minuto 37’ in mezzo ad un ping-pong di rimpalli davanti ad Angeletti, il tocco di Tonin ha reso tutto ancora più problematico. Al punto che non sono serviti un secondo tempo giocato in costante possesso di palla e la spizzata del 2-1 di Magnaghi di testa su angolo di Caponi a rimettere la quadra in carreggiata. Ma è da qui che deve ripartire il Pontedera, che lunedì sera ospita la capolista Reggiana, se vuol evitare che il suo campionato sia una sofferenza.

Stefano Lemmi