Danza: da Ponsacco al nord Europa per un sogno, la storia di Giacomo Menichini

Il ragazzo a sette anni lasciò la Valdera per provare a diventare una stella. E ora per lui si apre un nuovo ciclo

Giacomo Menichini

Giacomo Menichini

Ponsacco, 26 luglio 2022 - È la passione per la danza la molla che spinge un ragazzino pre adolescente a lasciare famiglia, giochi e amici per inseguire il sogno di viaggiare per il mondo sulle punte dei piedi. "È cominciato tutto – racconta Giacomo Menichini di Ponsacco – con la morte di Michael Jackson. Avevo sette anni e ho scoperto la sua musica e la sua danza.

Poi mi sono avvicinato alla danza classica, un amore infinito. Avevo già deciso che avrei voluto fare il ballerino, ma partire dalla provincia non è semplice. Ho iniziato a frequentare la scuola Pontedera Danza e lezione dopo lezione è diventato sempre più chiaro che la mia vita sarebbe stata il ballo". Così ad appena 13 anni, Giacomo lascia Ponsacco per andare a Forlì nella scuola diretta da Stefania Sansavini.

«Non è stato facile – racconta – ma sapevo che sarebbe stato necessario per crescere e realizzare il mio sogno". Non passa molto tempo che audizione dopo audizione Giacomo riesce a entrare nella Tanz Akademie Zurich, una delle realtà internazionali più importanti per la danza.

"Ogni ballerino desidera frequentare un’accademia – continua – per cui sono partito, pur sapendo che mi sarei allontanato ancora di più da casa, che avrei dovuto superare lo scalino della lingua e che ci sarebbe stato da lavorare moltissimo. Ogni insegnamento dell’accademia è volto alla formazione dei ballerini, della parte tecnica e di quella artistica, perché il ballerino non è soltanto un atleta. Deve conoscere la musica perché è lui stesso musica. Quando siamo sul palco dobbiamo raccontare delle storie, trasmettere delle emozioni".

L’ultimo anno dell’accademia il programma prevede che gli studenti entrino in contatto con il mondo delle audizioni per le compagnie di balletto nazionali. E Giacomo non si lascia sfuggire queste occasioni e incassa il "sì" di Repubblica Ceca e Lettonia.

«Ho deciso di iniziare la mia carriera di ballerino professionista all’Opera di Stato del Letvian national ballet a Riga, perché nei paesi del nord Europa la conoscenza della danza è più forte e radicata, così come la tutela del ruolo del ballerino. Partirò tra pochi giorni e non vedo l’ora di cominciare, di vivere a pieno l’esperienza di stare in una compagnia dai ritmi serrati, con due spettacoli a settimana in programma e 200 all’anno. A chi mi ispiro? Per approccio e mentalità alla danza a Steven McRae ma anche Roberto Bolle, ho conosciuto la sua storia e la sua arte durante un infortunio di qualche anno fa".

«Oggi se guardo ciò che sono stati gli ultimi dieci anni, sento di aver fatto la cosa giusta per seguire ciò che è sempre stato il mio sogno. Un percorso possibile soltanto grazie al grande supporto che la mia famiglia mi ha dato", conclude il giovane talento che si appresta a vivere una nuova fase della sua vita artistica.