Rinnovo del contratto per 6mila operai conciari, al via la trattativa

Il tavolo si è aperto oggi tra Unic e organizazioni sindacali: "sul tavolo chele criticità e i rallentamenti del settore"

Operaio conciario

Operaio conciario

Santa Croce sull'Arno, 15 gennaio 2020 - Si è tenuta oggi a Milano la riunione di apertura del tavolo negoziale per il rinnovo del contratto dei conciari  scaduto il 31 ottobre scorso. Presenti Unic, unica rappresentanza imprenditoriale, e le organizzazioni sindacali di categoria Cgil, Cisl Uil. Nel distretto di Santa Croce la questione riguarda circa 6mila operai distribuiti in 400 imprese, tra concerie e aziende della filiera della pelle.  Le organizzazioni sindacali hanno illustrato la loro piattaforma congiunta dalla quale emergono, oltre alle richieste di aumento salariale, esigenze quali il potenziamento degli osservatori nazionale e distrettuali, l’avvio dell’assistenza sanitaria e trattamenti di miglior favore in tema di congedi, permessi, malattia, orario di lavoro. Unic ha descritto il difficile quadro economico attuale del settore, con cali di produzione annuale a doppia cifra sia in Italia che a livello mondiale, sottolineando come da questa situazione di crisi non si può prescindere nel rinnovo del contratto.

"La concorrenza da parte di prodotti alternativi è agguerrita e, sempre più spesso, favorita da pratiche commerciali sleali, quali definizioni ingannevoli e falsi claim di sostenibilità. L’ondata di ingiustificati attacchi delatori nei confronti della pelle sta determinando un progressivo effetto di “demonizzazione” del materiale con conseguente sostituzione con prodotti sintetici derivati del petrolio (quindi fonti non rinnovabili e altamente impattanti) - spiega una nota -.Nonostante il quadro negativo, l’industria conciaria italiana è riuscita a mantenere la propria storica leadership internazionale, fondata sull’impegno etico, sociale e ambientale, sulla qualità di prodotto e sull’innovazione tecnologica e stilistica. L’impegno per minimizzare l’impatto ambientale, garantire salute e sicurezza a lavoratori e consumatori, assicurare un approccio etico nel prodotto è documentato dall’ampia diffusione delle certificazioni (oltre il 50% del fatturato settoriale arriva da aziende certificate) e dai risultati dei repor di sostenibilità che Unic elabora da 17 anni in un’ottica di totale trasparenza e con la volontà di promuovere le buone pratiche settoriali".

"Gli attacchi mediatici, la competizione globale e le sempre più articolate richieste dei clienti richiedono importanti processi di adattamento e flessibilità, al fine di mantenere quote di mercato e combattere un momento di crisi che, nella percezione di molti operatori, rischia di assumere caratteristiche strutturali - conclude la nota -. Il dialogo continuo con i sindacati è importante per veicolare informazioni corrette al pubblico dei consumatori e sostenere l’immagine del settore, attualmente sotto attacco".