Centri impiego, 64 posti a rischio: sindacati proclamano agitazione

E' la battaglia contro la riforma: i dipendenti delle cooperative rischiano di essere decimati da un concorso

Un centro per l'impiego

Un centro per l'impiego

Pontedera, 28 aprile 2019 - Ora i sindacatiI alzano la voce e proclamano lo stato di agitazione delle lavoratrici e i lavoratori dipendenti della «Imofor toscana», società che eroga servizi in appalto a i centri per l’impiego della provincia di Pisa (64 dipendenti tra Pontedera, Pisa e Santa Croce). Filcams-Cgil e Fisascat Cisl – spiega una nota a firma di Caterina Ballanti e Vittorio Salsedo: «manifestano forte preoccupazione rispetto alle ripercussioni occupazionali che potrebbero derivare dalla riforma del mercato del lavoro e dalla finanziaria che rischiano di mettere a repentaglio, sul territorio, questi posti di lavoro». Ma c’è un paradosso che i sindacati sottolineano.  «La riforma, che prevede un potenziamento ed un rafforzamento degli organici dei centri dell’impiego tramite nuove assunzioni e stabilizzazioni – si legge in una nota – potrebbe avere come conseguenza il rischio di occupazione per quasi 500 lavoratrici e lavoratori che in Toscana sono addetti nelle 8 società del consorzio servizi e lavoro, e tra questi anche quelli impiegati nella Imofor Toscana, gran parte dei quali lavora all’interno dei centri per l’impiego da quasi 20 anni».

Il rischio occupazione è legato, sia alla scadenza dell’appalto a fine 2020 e alla nuova gara regionale, sia ai bandi regionali che usciranno a giugno sulle nuove assunzioni il cui numero, «su cui vi è la necessità di fare chiarezza, sembra assai inferiore rispetto ai posti di lavoro che rischiano di andare persi». «Occorre avviare con urgenza un percorso istituzionale con la regione finalizzato ad individuare soluzioni volte a salvaguardare in via prioritaria l’ occupazione delle lavoratrici e lavoratori che oggi si trovano in una situazione di assoluta incertezza e che in tutti questi anni , con grande professionalità ed impegno hanno svolto mansioni altamente qualificate a favore della collettività, e di cui sembra non si voglia tener conto – dicono Ballanti e Salsedo –. E’ assurdo e inaccettabile che si creino “duplicati” di professionalità e risorse già esistenti che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro». Sulle vicenda si sono espressi anche i sindaci di San Miniato e Santa Croce, sottolineando il pieno sostegno ad iniziative che tutelino i posti di lavoro in ballo. La battaglia è solo all’inizio.