'Scart', il lato bello dei rifiuti compie vent'anni tra mostre e successi

Santa Croce, la mostra itinerante fa il pieno di visitatori a Pisa e Bologna

Artisti "Scart" preparano le opere

Artisti "Scart" preparano le opere

Santa Croce sull'Arno, 17 marzo 2018 - Un 2018 iniziato all’insegna del successo per «Scart», il progetto artistico di Waste Recycling  di Santa Croce (società del Gruppo Hera) che compie quest’anno venti anni. Si è conclusa  con il pienone di visitatori   la mostra “Scart il lato bello e utile del rifiuto”  che la Camera di Commercio di Pisa ha ospitato negli spazi del  Meeting Art Craft Center. Nell’ultimo giorno della mostra il presidente Valter Tamburini, l’amministratore delegato di Waste Recycling Maurizio Giani e "padre" del progetto Scart, insieme al critico d’arte Ilario Luperini, hanno presentato il catalogo della mostra e premiato i vincitori del concorso riservato ai licei artistici della provincia di Pisa «Il Lato bello del rifiuto». Un bilancio positivo per la mostra: sono stati circa tremila i visitatori che hanno ammirato, anche grazie alle visite guidate gratuite, gli oltre 50 pezzi Scart realizzati con solo materiale di scarto: sculture, costumi teatrali, elementi di arredo, statue, strumenti musicali, installazioni e scatti fotografici, il tutto in due diversi allestimenti curati nella regia dall’Architetto Alberto Bartalini.

Oltre alle visite, un altro importante risultato riguarda il coinvolgimento degli studenti: un’iniziativa che ha voluto sensibilizzare e diffondere l’educazione al riciclo come risorsa artistico-culturale tra le nuove generazioni. I ragazzi hanno infatti realizzato, con materiali di scarto come il vetro e il legno, un’opera che facesse riferimento alla simbologia tradizionale del Grifone e alla sua doppia natura, animale terrestre e uccello, reinterpretata in chiave moderna.

Contemporaneamente «Scart» ha trionfato a Bologna nella prestigiosa sede di Palazzo Pepoli Campogrande. Una mostra che si è  sviluppata intorno a una straordinaria installazione: «Business Wo/men», un’opera collettiva realizzata dagli studenti delle Accademie di Belle Arti di Bologna e Firenze composta da quindici sculture a grandezza naturale di uomini e donne d’affari. Ogni statua è ottenuta al cento per cento da materiali di scarto come filamenti di pelle, cartone, cinture di sicurezza, confezioni di piselli surgelati, ma anche ritagli di pelle, triangoli di panno assorbente, sfridi di tessuto, vetro, legno, polistirolo e scaglie di plastica riciclata.

L’allestimento è sovrastato da un gigantesco Pinocchio ‘fuori scala’ alto cinque metri, realizzato da Edoardo Malagigi con migliaia di pezzi scartati di piccoli pinocchietti in legno. Hanno completano l’esposizione quattro lupi, anch’essi a grandezza naturale, di Alberto Salvetti assemblati con pagine di quotidiani che riportano le notizie sulla dispersione del lupo, scotch, carta, fil di ferro e bitume. Ma il ventennale è appena iniziato.