Volterra, le terme romane abbandonate

Sito nell’incuria. Il sindaco ammette: "E’ vero. Ma servono soldi..."

Il degrado in cui versano le terme romane di Volterra

Il degrado in cui versano le terme romane di Volterra

Volterra, 17 giugno 2018 - Un pezzo di storia cittadina che, da chissà quanti lustri, langue inghiottito dalle fauci delle erbacce. Abbracciato da una rete più consona a un pollaio che ai resti di quel che furono le terme nell’era dei Cesari, per l’antico sito archeologico il riscatto è una chimera che vola sempre più lontana. Eppure, solamente lo scorso ottobre, proprio dopo una nostra inchiesta sul degrado galoppante in questa semi sconosciuta e abbandonata testimonianza di un passato aureo, il Comune aveva promesso di togliere di mezzo almeno una fetta delle lamiere fatiscenti in plexigass che abbracciano, dall’alto, le terme romane.

In verità, la situazione ai nostri occhi si affaccia spaventosamente cristallizzata: la parte di copertura che il Comune aveva sistemato a novembre, è implosa su se stessa. Il resto dei pannelli che compongono questo pseudo tetto resistono a fatica, tenuti su con un intreccio labilissimo di travi completamente marcite. I sassi antichi riescono a malapena a fare capolino fra la distesa di erba infestante. Oltraggiate dall’incuria moderna, dimenticate dalle cartine turistiche, le terme romane a due passi dalla scuola media rappresentano bene lo stato di coma profondo in cui la «grande bellezza» soccombe schiacciata dal peso di quei cortocircuiti italici dove la forbice viene impugnata senza pietà e Comuni o soprintendenze si ritrovano a fare salti madornali per rassettare e mantenere quel che gli avi ci hanno lasciato in dono.

Sindaco Marco Buselli, le terme romane sono ferite da un degrado che fa spavento…

«Lo so perfettamente. Guardi, l’erba era stata tagliata ma per colpa di questo clima pazzo e dei continui acquazzoni è cresciuta a dismisura. La taglieremo, appena sarà possibile».

E che ci racconta della copertura di plexiglass?

«La parte che avevamo sistemato è stata seriamente danneggiata dal gelicidio. Non siamo stati molto fortunati e in quella zona da tempo rincorriamo emergenze».

Ovvero?

«Abbiamo dovuto rimettere mano alle fognature in via Fonda, avevamo scoperto un mezzo disastro, lascito del passato. Capisce che la coperta è corta, o si mettevano in sicurezza le scuole o si pensava a riqualificare le terme».

Non crede che il sito archeologico meriterebbe più rispetto?

«Mi trova pienamente d’accordo e tenteremo la strada dell’Art Bonus. Ma ci sono tanti altri luoghi storici, come il Castello dei Vescovi o la torre di Montemiccioli che gridano aiuto. E il Comune, da solo, non può farcela».