Cavalli morti a Volterra: esami a Lione. Il mistero continua

Ormai è un giallo internazionale: "Evento senza precedenti"

Due cavalli del centro di recupero di Tignano, Volterra (Pisa)

Due cavalli del centro di recupero di Tignano, Volterra (Pisa)

Volterra, 1 maggio 2019 - I campioni saranno spediti a un laboratorio universitario di Lione, in Francia, per ulteriori esami tossicologici, mentre si attende di sapere se l’ospedale di Careggi eseguirà analisi sull’eventuale presenza di cianuro. Non si ferma la Onlus Italian Horse Protection per cercare le cause del decesso di 9 cavalli, morti improvvisamente in gruppi diversi tra gennaio e febbraio, al centro di recupero di Tignano a Volterra, gestito dal’associazione. Neanche dopo che il vertice tra gli enti coinvolti nelle indagini ha stabilito che non c’è nessuna anomalia nelle analisi su acqua, piante ed esami patologici svolti fino a oggi, rafforzando l’ipotesi dell’avvelenamento doloso che però non è l’unica.

«In questa vicenda notiamo una certa impreparazione del mondo veterinario su un evento senza precedenti simili, anche con un dibattito che si è creato tra gli esperti, ciò significa che non possiamo dire che sia stato cercato tutto ciò che c’era da cercare o che siano già state vagliate tutte le ipotesi. Lo testimonia che il cianuro non sia stato cercato subito e speriamo che ora non sia troppo tardi, data la volatilità della sostanza» dice il presidente di Ihp Sonny Richichi. La onlus ha contattato il laboratorio francese tra i più specializzati d’Europa che farà esami tossicologici sui campioni congelati: «Questa spesa si aggiunge alle tante che abbiamo già sostenuto, come per le analisi e le 6 autopsie all’istituto zooprofilattico di Bologna».

Per questo Ihp farà una campagna specifica di raccolti fondi che serviranno anche a coprire i costi del sistema di videosorveglianza. Negativi gli esami per veleni come stricnina o arsenico, ma il centro si tutelerà con telecamere. «Non possiamo certo sapere se davvero è stato un avvelenamento doloso, ma una morte così improvvisa e selettiva con gli altri cavalli sani e senza sintomi, fa supporre anche a noi che si possa trattare di un gesto volontario, ma non vogliamo lasciare nulla di intentato - aggiunge Richichi - Non abbiamo sospetti, ne abbiamo mai ricevuto minacce o avvertimenti. Sono 10 anni che facciamo un’attività peculiare che è quella di contrastate i maltrattamenti e in questo senso siamo un’associazione un po’ esposta perché abbiamo fatto tante denunce, ma mai nessuna minaccia«.