«Torna la vendemmia nei tempi giusti»

La Valdera si prepara alla raccolta. Il consorzio: «Sarà una grande annata»

Sono molte ormai le aziende della provincia che hanno conquistato notorietà

Sono molte ormai le aziende della provincia che hanno conquistato notorietà

Pontedera, 22 agosto 2019 - La tradizione torna di moda. Le variazioni climatiche che avevano caratterizzato le scorse primavere e che avevano spesso portato indietro i tempi della raccolta e i tempi della lavorazione delle uve sembrano essere oggi un ricordo. La vendemmia quest’anno tornerà, come era già peraltro accaduto per la prima volta nella scorsa stagione, nei suoi tempi canonici. Le uve bianche alla fine di agosto, dalla prima metà di settembre alla fine di ottobre gli uvaggi rossi.

«Ci attende una nuova bellissima annata di vino – ha sottolineato Nicola Cantoni, membro della famiglia proprietaria della Fattoria Fibbiano di Terricciola e presidente del neonato consorzio Terre di Pisa che unisce le wine factory della Valdera con quelle del Valdarno – gli elementi sono tutti positivi. Le stagioni sono state molto assolate e la pioggia è arrivata nei tempi giusti – ha spiegato Cantoni – questo significa più quantità e più quantità. Gli sbalzi di temperatura tra il giorno e la notte che aiuta e amplifica i profumi hanno fatto registrare numeri elevati. Al momento però possiamo solo ipotizzare il vino dal punto di vista della struttura che sarà “corposa” – ha concluso Cantoni – dobbiamo invece aspettare per valutare il grado di raffinatezza del gusto».

La Fattoria di Fibbiano è oggi una delle fattorie più in evidenzia “sulle strade” del vino di Terricciola, 150mila bottiglie prodotte: Otto etichette, 5 rossi, 2 bianchi e uno spumante provenienti tutti da uve autoctone che mostrano le loro caratteristiche per il 90 percento sui mercati esteri, colorando quindi solo in piccola parte i ristoranti e le emoteche italiane. Dieci dipendenti a tempo pieno, con la forza che praticamente raddoppia nei periodi di maggiore lavoro come quelli ai quali ci approssimiamo.

Stessa situazione la ritroviamo nella fattoria Usiglian del Vescovo a Palaia. Un’azienda il cui nome riporta ai tempi della Contessa Matilde di Canossa, anno 1078, che donò la sua tenuta ai vescovi di Lucca per porre fine ad una lite. Da qui l’appellativo del vescovo che si aggiunge all’altra parte già esistente.

«Il nostro obiettivo primario è quello di dare vita ad un vino biologico – ha detto Francesco Lomi direttore di produzione della fattoria che oggi fa capo a Luisa Angelini, imprenditrice della moda che annovera tra i suoi marchi Alviero Martini prima classe, le borse costruite sulle carte geografiche per intendersi – con l’intervento di trattamenti artificiali ridotti quindi al minimo. Sarà forse anche per questo motivo che le nostre colture sono facile preda per gli animali selvatici – ha aggiunto Lomi – una vera piaga alla quale le istituzioni pubbliche dovrebbero trovare rimedio».

Usiglian del Vescovo produce oggi 140mila bottiglie rivolte in quote pari al mercato estero e a quello italiano. Nove etichette, 5 rossi, un rosè, 1 spumante e 2 bianchi con uvaggi che partono dal tradizionale sangiovese agli internazionali chardonnay, viognier, sirah, cabernet sauvignon e merlot.