"Utili ok. Ora gli aiuti contro il caro bolletta"

La Banca Popolare di Lajatico illustra la semestrale e lancia un piano di sostegno ai privati per combattere gli aumenti dei costi energetici

di Sarah Esposito

Un vecchio manifesto della Banca Popolare di Lajatico del 1897 spiega ai soci come poter acquistare a prezzo di costo lo zolfo per contrastare la diffusione dei "nemici della vite". "Abbiamo ritrovato questo manifesto che ci ha riportato a pensare ai motivi per cui questa banca esiste. Oltre un secolo fa serviva a dare sostegno agli agricoltori per non vedersi sfumare il loro vino, adesso a sostenere famiglie e imprese da quelli che sono i problemi attuali, uno su tutti: il caro bollette. Paradossalmente stiamo rivivendo un’esperienza simile al periodo che ha visto la necessità di aggregarsi, di unire le forze e far nascere sul territorio banche come la nostra".

Con queste parole, pronunciate dall’amministratore delegato Daniele Salvadori, si apre la presentazione dei bilanci semestrali della banca. "Dal manifesto – spiegano il vice direttore generale Gianpiero Lari e Catiuscia Chellini, direttrice commerciale – emergono due valori centrali per noi: la socialità e il cooperativismo. Per sostenere imprese e famiglie abbiamo pensato a degli strumenti pratici. I privati avranno a disposizione un finanziamento fino a 3 mila euro, da restituire in sei mesi, a tasso zero e a interessi zero per far fronte alle utenze del secondo semestre del 2022. Mentre per le aziende è stato istituito un plafond di 5 milioni di euro per i finanziamenti agli imprenditori che vogliono rateizzare i costi delle utenze, luce e gas. Per un massimo di 100 mila euro a impresa e di 18 mesi". Un’iniziativa che si è resa necessaria con i rincari dei costi dell’energia. "Stiamo vivendo – ha detto il presidente Nicola Luigi Giorgi – quella che si chiama a tutti gli effetti la tempesta perfetta. Prima il Covid, poi la guerra, l’aumento dei costi, dei tassi e dell’inflazione, a cui in Italia si è aggiunta anche l’instabilità politica. Nonostante tutto, però i primi 6 mesi del 2022 si chiudono con un utile buono, di circa 2,5 milioni. Perché? Non si è ancora verificato quel dramma annunciato: il ritorno del credito deteriorato. Debitori della banca che non riescono, proprio a causa della situazione, a ripagare il credito fornito dalla banca".

Un clima che ha inciso fortemente anche sugli investimenti. "Anche i fondi relativamente molto sicuri, l’esempio classico è quello dei titoli di Stato – ha commentato Barbara Ciabatti, vicedirettrice generale della Bplaj - hanno perso approssimativamente tra il 6 e il 10% a causa dell’aumento dei tassi. La nostra forza, però, sta nella nostra caratteristica principale: essere una banca di prossimità, vicina ai nostri soci. Lo abbiamo fatto durante il Covid e lo facciamo adesso". La tempesta perfetta, infatti, ha portato a un immediato impatto negativo riguardante i comparti fortemente collegati all’andamento dei mercati finanziari: riduzione dei volumi della raccolta indiretta e gestita della clientela, nonché del risultato sia economico che patrimoniale legato all’andamento dei corsi di mercato dei titoli di proprietà non immobilizzati.