Un anno da incorniciare nel segno della cultura

Il sindaco Giacomo Santi fa un primo bilancio di Volterra22: "Presenze nelle strutture ricettive e ingressi nei musei migliori del 2019"

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Oltre tre anni scanditi intensamente dalla rigenerazione umana, processo che ha inglobato i passi di un percorso partecipativo e corale innescato dalla candidatura a capitale italiana della cultura, e che ora si appresta a culminare con la chiusura di Volterra Prima Città Toscana della Cultura. Ne parla il sindaco Giacomo Santi.

Il cammino di Volterra22 va verso la chiusura con un cartellone da oltre 300 eventi. Qual è il primo bilancio?

"Intanto pensiamo già ad allungare il calendario degli eventi, dal momento che il progetto è partito lo scorso aprile e non nel gennaio 2022, a causa della pandemia. Ciò significa una progora anche nei primi mesi del prossimo anno".

Dall’inizio con Vinicio Capossela alle illuminazioni poetiche su palazzi e porte storiche: cosa sta lasciando in eredità Volterra22?

"In primis abbiamo dati museali e di presenze nelle strutture ricettive che sono tornati in linea con gli anni pre pandemici. Anzi, in alcuni mesi dell’anno abbiamo superato i dati del 2019 con un vero boom per il museo Guarnacci, che ha riaperto a metà stagione in maniera totale dopo il massiccio restauro. Volterra ha vissuto un anno da incorniciare, grazie anche al ritorno delle rotte turistiche straniere e con una stagione che, di fatto, vede ancora visitatori circolare in città. Abbiamo registrato un grande successo per le manifestazioni storiche e è ripartita con vigore l’attività sociale e di aggregazione. Abbiamo più di cento associazioni iscritte all’albo comunale. Oltre alle iniziative consolidate, Volterra22 è stata capace di catalizzare eventi site specific, artisti locali che si sono mescolati a artisti nazionali, gli alabastrai che si stanno confrontando, proprio in questo periodo, con designer di fama internazionale".

E il lascito futuro?

"Questo percorso non è una gara. Il nostro progetto incentrato sulla rigenerazione umana, sulla cura, sull’inclusione non si esaurirà con il 31 dicembre. Ci sarà una continuità rispetto a ciò che abbiamo fatto in un’ottica di valorizzazione. E prendo in prestito il pensiero dell’assessore alle culture Dario Danti: ogni realtà ha la propria specificità e Volterra non si candida a divenire un modello. In tre anni e mezzo abbiamo costruito un percorso partecipativo, con la città e nella città. Volterra è un luogo maturo per avere una cittadinanza culturale, in cui la comunità comprende che con la cultura si può rigenerare, e che la stessa produce indotto e posti di lavoro. In attesa della nuova gara per i musei, abbiamo concluso un accordo per i lavoratori con un miglioramento del contratto. La rigenerazione umana è anche questa".

Ilenia Pistolesi