Turismo, il colle etrusco modello della ripartenza

Il bilancio della campagna pubblicitaria: il 78% dei visitatori sono italiani. Mentre per gli stranieri, il 55% arrivano dai Paesi europei “vicini“

di Ilenia Pistolesi

Qui, in Valdicecina, la storia ricomincia. E la linfa vitale torna a scorrere nelle vene grazie alla robusta campagna di web marketing realizzata dal consorzio turistico con il sostengo dei Comuni, della Fondazione Crv, di Crv e di Cosvig. Sono stati svelati ieri i risultati dell’iniziativa promozionale grazie alla quale la Valle, in maniera compatta, si è proposta come meta prediletta per la stagione turistica azzoppata per la tempesta epidemiologica.

Una rotta di turismo lento, sicuro e sostenibile che si è cementificata attraverso nove asset di interesse turistico (musei, artigianato, outdoor, cicloturismo, enogastronomia, geotermia, camperistica, ricettiva e borghi storici) con l’obiettivo di offrire, attraverso il racconto del territorio, una risposta motivazionale ed esistenziale ai viaggiatori in questo particolare passaggio storico. Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti: Volterra è diventata modello di ripartenza turistica e culturale, emblema di una rinascita che fino a qualche mese fa pareva una chimerica illusione. I numeri da record dei viaggiatori, i musei che hanno addirittura superato, in agosto, i dati del 2019, il turismo geotermico che è riuscito ad intercettare, nel mese scorso, 2.630 visitatori rispetto ai 1.906 dell’agosto 2019, sono dati che rappresentano i cardini di un vero e proprio miracolo, nonostante la totale assenza di un grossa fetta di turismo internazionale. Ed ecco il quadro fornito dal consorzio turistico, sulla base dei visitatori transitati negli uffici di piazza dei Priori: prendendo in esame il periodo fra giugno ed agosto, il 78% di visitatori di passaggio dal consorzio sono stati italiani, il 21,9% stranieri.

Può dirsi scomparso dai radar il turismo internazionale, che nell’ultimo trimestre ha rappresentato circa il 2%, mentre si è registrata una prevalenza di turismo europeo di prossimità con il 55% dei visitatori giunti da Germania e Francia. Il grande boom turistico è frutto in particolare delle presenze italiane, che hanno sfiorato vette dell’81%, di cui un 65% di turisti provenienti da Lombardia, Veneto e Piemonte. Per il consorzio turistico, le ragioni del successo vanno ricercate nella candidatura a capitale della cultura, in un sistema che si è mosso già da lockdown e, dalle riaperture, in maniera unita, nelle aziende che hanno riaperto, nei musei schiusi a condizioni vantaggiose, nella Crv che ha sostenuto le aziende, nelle istituzioni che hanno creduto nella grande campagna di marketing e nei cittadini che hanno accolto i visitatori.