"Sedotta in chat su Facebook. Ma era solo una truffa"

Ponsacco, truffe romantiche, la storia di Barbara: "Un mese di messaggi, poi..."

Sedotta in chat (repertorio)

Sedotta in chat (repertorio)

Ponsacco, 30 giugno 2019  - Barbara (il nome di battesimo è il suo ma il cognome lo omettiamo per comprensibili questioni di privacy) è una donna ancora piacente poco più che cinquantenne. Ha alle spalle un matrimonio naufragato da oltre dieci anni e vive da sola (la sua compagnia quotidiana è un piccolo cane) in un condominio di Ponsacco. Un quadro perfetto, suo malgrado, che rispecchia la preda-tipo ideale per i web-truffatori. Quelli delle truffe romantiche. Lei però non è caduta nella trappola. Appena ha capito che stava finendo nella tela ha trovato la forza di uscirne.

Barbara com’è iniziata questa storia?

«Ho accettato un’amicizia su facebook di un tizio che non conoscevo, un 35enne piuttosto belloccio a dire il vero, che diceva di chiamarsi Daniel Laurent, di abitare a Nantes e di lavorare in una concessionaria di auto in Francia».

Quali sono stati i primi approcci?

«Mi faceva i complimenti, diceva che ero una bella donna e che cercava un amore italiano. Mi inviava gli smile con baci, cuori che battevano e cose simili. Mi dava il buongiorno, la buonanotte, e mi teneva informata di tutto ciò che faceva con foto e video. In un giorno arrivava a inviarmi anche più di cento messaggi».

Lei cosa provava?

«Un po’ di attrazione perché era comunque un bel ragazzo, ma soprattutto curiosità. Mi chiedevo come mai uno così dicesse di essere innamorato di me. Quindi non mi sono mai sbilanciata più di tanto nei sentimenti».

Cosa poi l’ha fatta insospettire?

«Dopo un mesetto in cui chattavamo mi scrisse che doveva andare in Africa a consegnare un’automobile ad un signore. Mi raccontò che aveva concluso l’affare e che sarebbe andato in banca a ritirare i soldi. Se non che un paio di giorni dopo mi riferì che quando era uscito dalla banca dei ladri l’avevano derubato di tutto e che era finito in ospedale. Mi chiese quindi di inviargli 100 euro per venire da me a Ponsacco e lì mi sono insospettita».

E lei glieli ha inviati?

«No. Anche se lui mi diceva che mi amava, che voleva vivere con me. Nonostante il mio rifiuto il giorno seguente mi chiese altri 200 euro. Lì allora ho capito che era una truffa e ho bloccato l’amicizia sia su facebook che su whatsapp».

Che messaggio lancia alle altre donne?

«Di stare attente, soprattutto alla amicizie di stranieri che non si conoscono. E di non dare mai soldi: a nessuno. Inoltre è sempre bene rivolgersi alle forze dell’ordine sia per un consiglio sia per denunciare eventuali comportamenti».