"Troppi rincari, le ditte rinunciano al lavoro"

Il cantiere per sistemare la frana di via Bagnoli resta al palo. L’assessore: "Il finanziamento da quasi 900mila euro non basta più"

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SAN MINIATO

di Carlo Baroni

Due ditte che si erano aggiudicate la gara hanno rinunciato ad allestire il cantiere. Non ce la fanno con i costi. E le opere che dovevano essere già avviate da alcuni mesi, per ora, sono sempre su carta. Stiamo parlando della frana di via Bagnoli a San Miniato. E ora che succede? "La strada che abbiamo davanti e che stiamo cercando di percorrere è quella dell’affidamento diretto – Il problema, come facile intuire, è che i soldi non bastano: il forte rincaro dei materiali ha spinto le ditte a rinunciar e perché non rientravano più nei costi in rapporto alle opere previste nel progetto e nel crono programma".

"La Regione non ci darà più soldi di quelli già stanziati – aggiunge Fattori –. Siamo costretti a rimodulare un po’ il progetto e adeguarlo ad un affidamento diretto: qualcosa resterà fuori, magari opere minoritarie, che lasceremo per una fase successiva, magari attingendo a risorse comunali". Un muro di cemento armato, una palizzata di contenimento. Sono queste le opere principali previste dal progetto esecutivo di consolidamento e messa in sicurezza della frana lungo via Bagnoli versante nord capoluogo in Comune di San Miniato.

Un cantiere che non riesce a decollare e che è finanziato per quasi 900 mila euro che, però, ora non bastano. Ci vorrebbero altre centinaia di migliaia di euro in più che, ad oggi, non ci sono. Un cantiere necessario per sanare una ferita che le cui radici sono ormai lontane nel tempo. Siamo nel marzo 2013 e nei mesi di gennaio-febbraio 2014 quando si manifestarono dissesti idrogeologici a seguito di un periodo particolarmente piovoso in gran parte della Regione Toscana ed in particolar modo nel Medio Valdarno.

Nel Comune di San Miniato si registrarono numerose riattivazioni di frane già cartografate negli strumenti di pianificazione comunale: in particolar modo nel centro storico del capoluogo. In questo caso siamo nella zona ospedale dove il versante interessato dal movimento franoso – la cui sicurezza è stata ripristinata ma non in maniera definitiva – è un sorvegliato speciale che da anni aspetta la soluzione del "caso". Già la Regione Toscana aveva finanziato tutta la complessa opera di progettazione. Poi sono arrivati i fondi per procedere con i lavori per l’intervento risolutivo sull’area che ha come epicentro il retro di palazzo Migliorati, per poi estendersi lungo via Bagnoli.

In questi anni il movimento franoso è sempre stato sotto controllo, continuamente monitorato. Non ci sono mai segnali o ragioni di temere pericoli imminenti. Ma è sotto l’abitato, insiste nella zona da cui si snodano

poi gli orti terrazzati sotto i palazzi: è necessario intervenire perché è stato evidente quali fragilità mostrano i versanti se troppo sollecitati dalle piogge. La zona ha visto più di una frana

nell’ultimo decennio.

Una, importante, fu in via Maioli. Qui – e siamo in prossimità di via Bagnoli – fu necessario realizzare nel 2016 un muro in cemento armato lungo 45 metri per consolidare il versante sud di San Miniato. A questo punto che tempi si prospettano? "Non c’è dubbio che andremo sicuramente al 2023 – conclude Fattori –. Questi mesi da qui alla fine dell’anno ci serviranno per rimodulare il progetto e individuare il soggetto disponibile a fare le opere più importanti".