Vertenza Tmm, la proprietà chiede un milione di euro di danni agli operai

Il sindaco Millozzi: "Uno schiaffo alla dignità dei lavoratori"

La conferenza stampa del segretario regionale Fiom, Massimo Braccini (Esposito/Germogli)

La conferenza stampa del segretario regionale Fiom, Massimo Braccini (Esposito/Germogli)

Pontedera, 16 giugno 2018 – Sono 26 gli operai della ormai ex Tmm a essere stati citati in tribunale dalla proprietà. La notizia è stata resa nota poco fa durante una conferenza stampa indetta dalla Fiom nel presidio di Viale Africa. Si tratta di due provvedimenti distinti. Il primo, urgente, di smantellamento del presidio, il secondo riguarda una richiesta danni di circa un milione di euro.

"Vogliamo rendere pubblico un atto gravissimo – ha detto Massimo Braccini segretario regionale Fiom – un atto con il quale si vuole svalorizzare il lavoro, da parte di un’azienda che prima è scappata da un territorio e adesso chiede anche il risarcimento danni agli ex lavoratori".

Il provvedimento riguarda i presunti impedimenti da parte degli operai in presidio di permettere il processo di liquidazione. Immediate le reazioni politiche. "L’azione intrapresa dall'assetto proprietario dell'azienda – ha scritto il sindaco di Pontedera Simone Millozzi – è da considerarsi l'ultimo schiaffo alla dignità di lavoratori, colpevoli solamente di aver deciso, pacificamente, senza arrecare alcun danno allo stato dei luoghi, di non arrendersi in silenzio alla protervia di atti unilaterali che nel volgere di un giorno hanno cambiato la vita di 80 famiglie".

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE, ROSSI: "MI AUTODENUNCIO" - "Mi autodenuncio insieme ai lavoratori della TMM per aver anch'io partecipato al presidio in fabbrica durante la protesta contro i licenziamenti. Ho sobillato, come direbbe un fascista, i lavoratori incitandoli a proseguire nella loro battaglia. Me ne assumo piena responsabilità". Così il presidente Enrico Rossi appresa la notizia della causa civile intentata dal liquidatore della società TMM di Pontedera, che ad agosto ha chiuso i battenti, contro gli operai del presidio permanente e il segretario della Fiom di Pisa con una richiesta di risarcimento danni di circa un milione di euro. "Rimaniamo esterrefatti di fronte a una richiesta di danni a lavoratori ai quali, dopo essere stati licenziati senza prospettive ed essersi ritrovati a riconquistarsi un lavoro da soli, arriva anche questa ultima inaccettabile offesa – ha concluso Rossi -. Pertanto mi dichiaro a tutti gli effetti al loro fianco e mi autodenuncio. Al tempo stesso mi auguro che questo atto inconsulto venga ritirato al più presto".

 

 

Sarah Esposito