REDAZIONE PONTEDERA

Terre del cimitero, il caso: "Il sindaco dica quali sono le tre aree di smaltimento"

Le reazioni della politica. Andreoli chiede a Franconi di rendere noti i siti dove sono i resti delle esumazioni. La Lega: "Confidiamo nella magistratura".

PONTEDERA

Terre di esumazione delle tombe del cimitero smaltite – secondo la segnalazione dell’ex dipendente comunale Nicola Bernardeschi che si è dimesso dal posto fisso esattamente una settimana fa, domenica 17 settembre – in maniera illecita. Fatto che sarebbe accaduto negli anni 2014 e 2015. Sparse su tre terreni privati (non si sa quali), invece che portate in discarica come rifiuti speciali. Un polverone diventato pubblico dopo le dichiarazioni del capogruppo di Fratelli d’Italia, Matteo Bagnoli. L’unica certezza, finora, a parte la lettera di Bernardeschi, sono i due esposti presentati alla Procura della Repubblica da Bagnoli e dal sindaco Matteo Franconi. Tra i due, peraltro, c’è stata anche una sorta di "guerra" su chi l’ha presentato prima. Ieri Bernardeschi è uscito allo scoperto. C’ha messo la faccia (e non è un atteggiamento comune), dopo aver lasciato il posto fisso a 52 e senza grosse prospettive.

Mentre si aspetta che la Procura faccia i suoi passi e l’evoluzione delle eventuali indagini, chiaramente la politica pontederese non sta zitta. "Siamo venuti a conoscenza della comunicazione trasmessa da Nicola Bernardeschi all’amministrazione comunale di Pontedera, dove sono contenute gravi accuse per lo spargimento di terre inquinanti derivanti dalle esumazioni cimiteriali – scrive la Lega con Domenico Pandolfi e Michela Crespina – Siamo sempre stati garantisti, i processi si svolgono in tribunale. L’accusa sembra documentata da foto e se il fatto fosse confermato, si tratterebbe di una condotta gravissima, per la salute e l’ambiente, ancor di più se commessa da un ente pubblico. Confidiamo nel fatto che la Magistratura apra un’indagine per accertare se i fatti sono realmente accaduti, chi sono i responsabili e i corresponsabili. Ci indigna venire a conoscenza di fatti così gravi solo perché si rompe un rapporto di ’dovuta omerta’-subordinata al rapporto di lavoro’. Chi viene a conoscenza di reati, ad oggi presunti, ha il dovere di rivolgersi alle competenti autorità".

"In assenza di dati o notizie certe, in una materia così complessa come quella dei rifiuti in generale e di quelli sanitari in senso lato, prima di presentare un esposto contro il Comune, riteniamo che sia necessaria la massima prudenza e cautela visto il particolare contesto e, soprattutto i tempi in cui la fonte avrebbe maturato la decisione di rivelare la notizia – il commento di Alberto Andreoli del gruppo Presidio Civico Pontedera – La magistratura, tempestivamente informata dal sindaco farà certamente luce sulla vicenda in tempi rapidi individuando eventuali profili di responsabilità, se vi sono. Il sindaco, invece, dovrebbe immediatamente comunicare ai cittadini in quali parti della città sarebbe stata portata questa terra".