Teatro, al padiglione Nervi si aprono nuovi universi

La compagnia della Fortezza ha presentato lo spettacolo. La Valle della permanenza. diretto da Armando Punzo

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SALINE

"Dobbiamo ricominciare a sognare un nuovo uomo e imporlo alla realtà". La rivelazione abita nella più difficile delle Valli, la Valle della Permanenza: Armando Punzo ripulisce da capo il teatro dalle muffe delle tradizioni e crea una geografia mobile in cui fluttua l’abbandono di un mondo convenzionale per aprirsi a nuovi universi. Nella pancia iperuranica del padiglione Nervi della Salina, in un evento site specific in scena domenica scorsa, quel furore poetico che da otto anni dà voce ai desideri mutilati, si scandisce l’ultima trama di un romanzo epico nelle cui pagine la Compagnia della Fortezza ha disinnescato abissi per tessere nuove Genesi, in un anelito continuo che strappa l’Uomo dalla sua (quasi) imperitura Babele di labirinti cristallizzati, superando la realtà così come la conoscevamo.

La scena è sospesa nell’aura impalpabile del sale, giardino di un Paradiso perduto. Nessun monologo ma una voce evocativa, da fuori campo, misura e ritma l’intera messinscena: Punzo e i suoi attori, vestiti in nero, bianco, rosso e dorato recitano in silenzio, con tutti i muscoli del corpo: ogni molecola si muove. Danza. La Valle della Permanenza è quel luogo in cui la perfezione si raggiunge nella sintesi evocando un nuovo mondo, sublimando il gesto con le musiche straordinarie di Andrea Salvadori, con le scenografie e i costumi che diventano spettacolo nello spettacolo.

I.P.