Continua il sogno di suor Ilaria

Pontedera, asta di quadri a favore del centro per disabili di Montefoscoli

Progetto per suor Ilaria

Progetto per suor Ilaria

Pontedera, 29 aprile 2019 - «Uno spazio dove possono stare insieme la natura, la storia, le vicissitudini delle persone e la bellezza». Con queste parole, Simona Meoli, sorella di suor Ilaria morta 12 anni fa in Africa, racconta lo spirito della nuova iniziativa che servirà a sostenere le spese della futura Casa Ilaria, il Centro per disabili e persone con fragilità. Ieri mattina infatti è stata presentata l’asta benefica di quadri il cui ricavato andrà alla struttura di Badia di Carigi a Montefoscoli. «Un modo significativo e importante per ricordare suor Ilaria e che servirà a costruire la struttura», spiega l’assessora Liviana Canovai.

Un progetto che coinvolge molte associazioni ed enti, tra cui i due Comuni di Palaia e Pontedera. Anche la Regione Toscana farà la sua parte pubblicando a sue spese il catalogo della mostra che raccoglie 39 artisti con altrettanti quadri. Una decina di questi saranno già visibili da oggi a giovedì 2 maggio nell’atrio dell’ospedale Lotti. Poi venerdì si terrà l’asta benefica in programma alle 17 all’auditorium Piaggio con il battitore Roberto Milani. «Ringraziamo questi artisti che hanno donato una loro opera – spiega il consigliere regionale Riccardo Ferrucci – e ringraziamo anche don Maurizio Gronchi che ha curato il progetto». Struttura immersa nel verde e in ristrutturazione tranne la piccola cappella già completata e in attesa di inaugurare «la via crucis donata da 14 artisti toscani – annuncia Filippo Lotti, curatore della mostra – Spero anche che aste di questo tipo venga riproposta anche nei prossimi anni». Perché l’arte in soccorso di un simil progetto? Risponde la sorella della religiosa scomparsa in missione: «Ilaria aveva uno sguardo bello per come vedeva le persone». Una bellezza che servirà anche come “terapia” per gli ospiti che arriveranno a Montefoscoli.

Ma per vedere i frutti di questo grande sforzo occorreranno altri mesi di attesa: entro l’estate sarà finita la parte del centro diurno, mentre entro un anno sarà pronta la foresteria. Un recupero del complesso nato nel 1000 e poi modificato fino al 1700 raggiungendo le forme “leopoldine”. «E’ un progetto di grande qualità e di bellezza», sottolinea l’architetto Paolo Boschi che sta seguendo il progetto a titolo gratuito. Come gratuiti (o in parte) sono i tanti contributi che stanno arrivando dalle aziende per concludere l’opera. «Questo credo sia il modo più bello per ricordare suor Ilaria», conclude il sindaco Simone Millozzi.