Studenti a piedi. "I bus in più ci sono, ma..."

I genitori denunciano il disservizio. Ctt replica: "Mezzi aumentati. Difficile però rispondere agli orari diversificati delle scuole"

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di Gabriele Nuti

"I posti sono finiti, scendete". Una ragazzina di Perignano, altre ragazze di Castelfranco. Studenti di altri paesi se lo sono sentito dire più volte in questa prima settimana di scuola. Di chi è la colpa? Dire di nessuno è sbagliato. Affermare che "morì fanciulla" ancora peggio. La colpa di qualcuno è. Prima di tutto del coronavirus che sta rivoluzionando le nostre vite e l’organizzazione scolastica. E proprio gli orari messi in piedi dalle scuole, con entrate e uscite diverse addirittura dentro un singolo istituto, sta mettendo a dura prova gli ingegneri della Ctt che stanno cercando di far quadrare le corse e le tratte, incastrandole l’una con l’altra. "Perché – come dice Massimiliano Palloni, responsabile di produzione e gestione trasporti – se un pullman arriva alla fermata del trasporto scolastico alle 13, per fare un esempio, le ore prima ha percorso altre tratte e portato a destinazione altri passeggeri. Non è stato fermo ad aspettare di andare a prendere gli studenti e portarli a casa. E’ una catena e in questa catena abbiamo aggiunto in tutta la provincia di Pisa 28 nuovi bus presi a noleggio da privati proprio per garantire un maggior numero di macchine e fare in modo così di far salire più studenti e distanziarli come prevedono le normative vigenti anti-Covid. Stando a quello che mi risulta a Pontedera e in generale nella provincia di Pisa non vi sono particolari situazioni di disagio. Comunque, nel caso dovessero esserci delle criticità stiamo monitorando la situazione per intervenire e cercare di risolvere i problemi. Quest’anno è un anno particolare e, devo dire, che gli orari provvisori adottati dalla maggior parte delle scuole, parlo in generale in tutta l’area dove opera il Ctt Nord, non ci aiutano. Ci sono scuole dove i ragazzi entrano alle 8, alle 9 e alle 11. Escono alle 11, alle 12 e ancora più tardi. Così è particolarmente difficile stabilire gli orari delle corse verso le destinazioni degli studenti".

"Noi abbiamo da tempo organizzato un’ipotesi di servizio sugli orari dell’anno passato – aggiunge l’ingegner Palloni –. Tenendo conto che l’utenza fosse al numero massimo come quella registrata nei mesi di ottobre e novembre del 2019. Come succede tutti gli anni a scuola non c’è l’orario definitivo ma provvisorio e quest’anno i problemi sono maggiori perché le capienze sono limitate. A tutte le scuole abbiamo detto per tempo che il problema sarebbe stato di gran lunga maggiore rispetto agli altri anni e quindi che sarebbe stato utile ci fornissero per tempo gli orari. I bus di linea fanno parte di una sorta di catena, ogni corsa è collegata all’altra. I ventotto pullman in più in tutta la provincia di Pisa, invece, sono svincolati da questa sorta di ‘catena’ e li abbiamo dislocati dove c’è più utenza e dove ci sono maggiori criticità. Speriamo che prima possibile le scuole adottino l’orario definitivo in modo da poterci dar modo di organizzare le corse senza dover più cambiare".

Sul sito di Ctt Nord, infine, c’è un’apposita sezione dove è possibile richiedere il rimborso degli abbonamenti non sfruttati da metà marzo fino a giugno a causa della chiusura delle scuole per Covid. Basta scaricare il modulo, compilarlo e rimandarlo a un indirizzo mail. Si può richiedere il prolungamento dell’abbonamento o un voucher dell’importo dell’abbonamento vecchio non sfruttato causa virus. Domande fino al 15 ottobre.