Maltrattamenti alla Stella Maris, testimonianze choc dei genitori degli ospiti

Fauglia, la vicenda che riguarda la struttura di Montalto è stata al centro di un'audizione in commissione consiliare a Pisa

Tribunale di Pisa

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Fauglia, 7 giugno 2017 - Un nuovo confronto carico di significati, di emozioni forti ma anche di prospettive, quello che ha portato la vicenda dei presunti maltrattamenti ai danni di ospiti della Stella Maris a Montalto di Fauglia in una seduta della seconda commissione permanente del consiglio comunale di Pisa. Un’iniziativa voluta dai consiglieri del gruppo «Sinistra Italiana», Simonetta Ghezzani ed Emiliano Niccolini e dall’uditore Enrico Zini con l’obiettivo di avviare una riflessione sui rapporti tra questa struttura e la Asl, sui percorsi di autorizzazione e accreditamento con particolare riferimento ai controlli sui requisiti che riguardano i titoli e la formazione del personale. Un confronto che si è aperto con la testimonianza della mamma di una presunta vittima. «Siamo rimasti spiazzati, nessuno si aspettava questo. Abbiamo chiesto le telecamere due anni e mezzo fa senza pensare a quello che poi è successo – ha detto – Pur davanti a questa vicenda i sindacati hanno detto no alle telecamere in nome della privacy dei lavoratori. Chi deve essere tutelato? Questi ragazzi sono un po’ figli morali di tutti, e noi genitori abbiamo bisogno di essere aiutati a stare tranquilli. Noi ci siamo fidati e non possiamo fare altro».

«Queste persone (gli indagati) sono in giro, li vediamo, pubblicano cose sui social dove ci si diverte e si fa festa – ha aggiunto – Non è giusto, vogliamo rispetto per noi e per i nostri figli. «Questi sono ragazzi che non parlano, che non raccontano – ha detto la mamma – Noi abbiamo il diritto di sentirci sicuri». Poi ha raccontato di quanto ha visto i video (quelli registrati dalle telecamere disposte dalla Procura) e della scelta di parlarne con il figlio che non può raccontare: «Lo abbiamo preso a quattro occhi e gli abbiamo detto abbiamo saputo che non c’erano delle persone buone con te, tu non puoi parlare e non ce l’ha potuto dire: non riesco a descrivevi la faccia che ha fatto, ci ha abbracciato, se avesse potuto parlare avrebbe detto finalmente!. Quando gli ho fatto due nomi ha detto ohi!. Un confronto importante anche per il futuro, senza dimenticare l’oggi, l’inchiesta portata avanti dalla procura della Repubblica di Pisa (pm Paola Rizzo), che vede nove operatori indagati.

I commissari hanno ascoltato il direttore della Fondazione Stella Maris Cutajar che non ha nascosto il dolore e il disagio per questa vicenda ma che, in forza dei grandi valori della Stella Maris, ha dato ragioni significative per guardare avanti e migliorarsi, ha parlato e spiegato di formazione e di personale, di adeguamenti imminenti a Montalto e di progetti che hanno subito freni dalla politica quando c’erano 4 milioni da investire per fare dell’intera collina un centro di grande avanguardia. «Ora c’è di un progetto per fare di Montalto quello che merita», perché la Stella Maris stessa è cosciente che l’attuale struttura, pur adeguata sul piano formale, non lo è su quello sostanziale. Ora c’è spazio per un nuovo cammino che ha una base importante nel dialogo tra struttura e famiglie, aspetto di cui era stata lamentata la mancanza e che ora c’è. Ampia l’analisi di questioni tecniche affrontate sia da Cutajar che dagli altri intervenuti