E' qui il primo stadio con seggiolini in plastica riciclata

Installate 3.000 sedute ottenute dalla raccolta differenziata. E' il primo impianto al mondo ad utilizzarle

Un seggiolino nato dalla differenziata (Foto Germogli)

Un seggiolino nato dalla differenziata (Foto Germogli)

Pontedera, 2 settembre 2019 - La riconversione ecologica del mondo del calcio passa da Pontedera (Pisa). Oggi infatti il sindaco Matteo Franconi ha presentato i nuovi spalti dello stadio 'Mannucci', primo impianto al mondo a essersi dotato di seggiolini in plastica riciclata, impiegando materiali derivanti dalle raccolte differenziate toscane, selezionate da Revet e riciclate da Revet Recycling. Nello stadio disputa le partite casalinghe la squadra locale che milita nel campionato di calcio di serie C.

«È un'applicazione concreta - ha detto Franconi - di quell'economia circolare davvero a km zero in cui i rifiuti raccolti, i cittadini che li hanno conferiti e gli impianti industriali che li hanno ulteriormente selezionati e poi riciclati sono interamente del nostro territorio: lo stadio li utilizza oggi come ri-prodotti». Complessivamente si tratta di circa 3 mila seggiolini sostituiti da altrettanti realizzati riciclando il plasmix toscano.

«L'inaugurazione di oggi - sottolinea il presidente di Revet, Livio Giannotti - corona un lungo lavoro del nostro ufficio Ricerca e sviluppo che certifica l'elevatissima qualità raggiunta dal nostro granulo. Ora stiamo lavorando alla riduzione dei costi per unità di prodotto per renderlo competitivo (non solo ambientalmente, ma anche economicamente), con quello realizzato al 100% in materiale vergine, che sfrutta anche le economie di scala finora attuate nel mondo». Revet, in collaborazione con l'azienda bolognese Omsi, leader nello stampaggio di sedute per impianti sportivi, è partita dal materiale vergine che viene attualmente utilizzato nel settore, per arrivare a un materiale compatibile con il proprio granulo riciclato in modo da formare una miscela che avesse le stesse caratteristiche del materiale di partenza e che garantisse il rispetto delle norme europee V2 adottate dalla Fifa. Il progetto consente di ridurre dal 30% al 40% il prelievo di materie prime dall'ambiente.