"Specie sparite, ma aumentano vipere e lupi"

Allarme rosso dei cacciatori che hanno inviato agli iscritti della sezione di San Miniato un questionario per fare il quadro del territorio

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Il territorio che cambia. Anzi che è cambiato. "Il punto di non ritorno è superato". Parole allarmanti quelle della sezione cacciatori di San Miniato. Ma che succede? Sono scomparsi, negli anni, pettirossi, capinere, cosiddetti uccelli di macchia, o uccelli insettivori. Ma sono in sofferenza anche passeri, merlo e fagiano. Poi c’è l’altro volto. C’è una eccessiva presenza di capriolo, corvi, gazze, volpe, faina, istrice e vipere. E ci sono anche lupi, cani e gatti randagi e colonie feline. Perché tutto questo? "Come non ricordare l’uso massiccio di antiparassitari e disseccanti in agricoltura – dice il segretario della sezione cacciatori Piero Taddeini – che fanno della nostra campagna un territorio in cui non si incontrano più determinati specie. Particolare attenzione va rivolta ai devastanti interventi di ripulitura dei nostri torrenti, soggetti ad una eradicazione della vegetazione a completa distruzione dell’habitat e quindi della biodiversità".

"Una ulteriore conferma è anche l’abbandono di molti terreni nel nostro Comune – rileva Taddeini –. Ambienti, ora, ideali per animali identificati come predatori e nocivi. Su questo tema avevamo proposto al Comune di realizzare una specie di banca dati del territorio samminiatese sulla scia della “Banca della Terra” istituita dalla Regione Toscana". "Dai nostri periodici incontri con i cacciatori sono emerse moltissime criticità che conducono tutte alla stessa conclusione: “il punto di non ritorno è superato” – sottolinea Taddeini – il quadro emerso è terrificante, e sarà nostra cura sollecitare le Istituzioni locali, per le loro competenze e gli organi preposti quali associazioni venatorie provinciali e regionali, gli atc per arrivare alla Regione, con lo scopo di attuare misure necessarie per cercare di invertire questa tendenza". Le criticità e le problematiche in questione hanno portato la sezione cacciatori di san miniato a rendersi promotrice verso tutte le doppiette samminiatesi di un “questionario” che è stato inviato ad oltre 350 Cacciatori su 540. Una serie di 33 domande di carattere “tecnico-gestionale” "da cui estrapolare un’analisi e quindi secondo gli esiti, farci portatori di cambiamenti innovativi da presentare agli organi competenti".

"Procederemo – spiega Taddeini : con una serie di incontri con i cacciatori, ma aperta a tutti i cittadini, in tutte le frazioni del Comune di San Miniato. Vogliamo raccogliere impressioni, suggerimenti ma anche fare cultura", Con un obiettivo strategico: un quadro chiaro di quello che sta accadendo, delle trasformazioni in negativo del territorio far emergere i nodi che, secondo i cacciatori, ad oggi, "non hanno trovato la dovuta considerazione".

C. B.