È stata una guerriera coraggiora e fino all’ultimo istante ha trovato la forza di aiutare i suoi cari ad accettare quel destino che ancora una volta si era accanito contro lei. Un destino contro cui ha combattuto, sempre rialzandosi senza darsi per vinta. E la sua testimonianza, la sua voglia di vivere e i suo sorriso limpido, rimarranno per sempre a illuminarne il ricordo. È morta giovedì notte, all’ospedale di Pontedera, Simona Panicucci, 49 anni ancora da compiere, unica superstite della strage di Morrona, l’esplosione alla pirotecnica Ciandri, la fabbrica dei fuochi di artificio di Morrona dove, il 23 novembre del 2001 persero la vita i suoi colleghi Giovanna ed Ilaria Tani, Vasco Squarcini, Fabrizio Sansone. Simona Panicucci, all’epoca 27 anni, di Soiana era sulla porta del laboratorio quando l’improvvisa detonazione la scaraventò fuori nel cortile esterno dello stabilimento. Respirava ancora e fu un miracolo quando fu dichiarata fuori pericolo, dopo mesi di ricovero e operazioni al centro grandi ustionati di Genova e all’ospedale di Pisa. Poi di nuovo la felicità, il sogno d’amore e la nascita, 20 anni fa esatti, della sua bimba, Matilde, oggi giovane donna, identica alla madre nell’aspetto e nel carattere. È stato un tumore, a spezzare stavolta il sorriso di Simona, a cui oggi alle 15 nella chiesa di Sant’Andrea, tutto il paese le dirà addio. Alla famiglia le condoglianze, sentite, della nostra redazione di Pisa-Pontedera.