Sfrutta i soldi dello Stato per affari privati

La guardia di finanza stanga un ristoratore di Volterra: è accusato di aver preso 50mila euro di ristori e non averli usati per l’impresa

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Dovevano servire come aiuto statale per affrontare il difficile momento dovuto alla pandemia, invece, secondo le indagini della guardia di finanza di Volterra, un ristoratore del Colle avrebbe usato 50 mila euro per scopi privati. È questo quanto è emerso da un’articolata indagine portata avanti dai militari della tenenza guardia di finanza di Volterra, coordinati dalla Procura della Repubblica di Livorno, nell’ambito della tutela della spesa pubblica. L’operazione è stata eseguita nel settore dei finanziamenti coperti da garanzia statale a favore delle piccole e medie imprese, previsti dal cosiddetto Decreto Liquidità, emanato a seguito dell’emergenza Covid.

Sulla base delle indagini espletate dalla polizia giudiziaria, è emerso che un’impresa della ristorazione ha ottenuto un finanziamento garantito dallo Stato per oltre 370 mila euro per poi distrarre la somma di 50 mila euro e destinarla a interessi meramente privati. Soldi in pratica che non sarebbero stati utilizzati dall’imprenditore di Volterra nel rispetto delle finalità aziendali previste dalla normativa di riferimento e giustificative dell’accesso al credito. I finanzieri hanno denunciato l’imprenditore alla Procura della Repubblica di Livorno per il reato di malversazione a danni dello Stato, che prevede, tra l’altro, la pena della reclusione da sei mesi a quattro anni per i soggetti che, estranei alla pubblica amministrazione, avendo ottenuto dallo Stato o da altro ente pubblico o dalla Comunità Europea contributi, sovvenzioni, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, destinati alla realizzazione di una o più finalità, non li destinano alle finalità previste.

Nel corso delle indagini i finanzieri della guardia di finanza di Volterra hanno eseguito a carico dell’imprenditore indagato un sequestro di beni, anche per equivalente, per un valore di 50 mila euro. In particolare, l’attività espletata ha permesso di porre sotto il vincolo del sequestro, le somme di denaro depositate sui conti correnti intestati all’imprenditore, nonché l’immobile di proprietà dello stesso destinato ad esercizio commerciale dell’impresa, impegnata nel settore della ristorazione.

Sarah Esposito