Scavo di Santa Mustiola I reperti svelano la storia

Cisterne romane, sepolture di alto rango e le conseguenze del crollo di una chiesa: ecco le novità

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PECCIOLI

Appassionati di archeologia, ma anche semplici cittadini e turisti, stanno mostrando grande curiosità nei confronti del sito ghizzanese di Colle Mustarola. E dal quale, in particolare nelle ultime campagne di scavi, stanno emergendo reperti in grado di raccontare la storia del territorio pecciolese in diverse epoche. Dalla cisterna romana, unica nel suo genere in tutta la Valdera, passando per i segni dell’insediamento dei Longobardi fino alla chiesa, edificata intorno all’anno Mille, poi crollata e le cui pietre potrebbero essere addirittura state saccheggiate e utilizzate dalla popolazione locale in tempi più recenti per costruire alcune delle case di quella che è l’attuale frazione di Ghizzano.

Nello scavo di quest’anno, poi, è stata portata alla luce una sepoltura privilegiata, di soli uomini, probabilmente esponenti di più generazioni della stessa famiglia, ospitati all’interno di un cassone in laterizio che presenta una rottura figlia, con tutta probabilità, di un cedimento strutturale. Lo stesso, forse, che potrebbe aver generato il crollo dell’edificio sacro già nel corso delle fasi finali del Medioevo. Gli effetti di questo crollo sono ancora più evidenti proprio nelle aree indagate con la campagna di scavi 2022.

In alcune zone vicine alla chiesa, infatti, sono praticamente scomparse molte delle pietre dei muri e gli archeologi hanno ritrovato soltanto i coppi del tetto. Segnale di un possibile "saccheggiamento" da parte della popolazione locale, anche in anni piuttosto recenti, per costruire a costo quasi zero alcune delle attuali abitazioni di Ghizzano. Lo scavo del cimitero, che circonda su tutti i lati dell’edificio della chiesa, testimonia come molti esponenti delle classi sociali agiate avessero scelto questo come loro luogo di sepoltura.

Se con la scoperta nel 2014 della "tomba di Isadora" e del suo eccezionale corredo (esposto al museo archeologico di Peccioli) potevamo attribuire a una casualità l’aver sepolto una giovane aristocratica nei pressi di una piccola chiesa di campagna, le successive scoperte di altre tombe, altrettanto notevoli, hanno definitivamente evidenziato un’azione volontaria nella scelta di questo luogo. La prossima visita allo scavo è fissata per giovedì primo settembre.