Scandalo Keu: "Ora verifiche a tappeto"

Resta alta la preoccupazione per l’impatto sull’ambiente: l’ordine dei geologi si mette a disposizione di Arpat e della Regione

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SANTA CROCE

di Carlo Baroni

Il Keu, l’inchiesta, i timori per l’ambiente. Lo scandalo che ha travolto il distretto di Santa Croce – in conseguenza dell’operazione della procura antimafia – è ancora al centro dell’attenzione, a vari livelli. Sia per le ripercussioni dell’accaduto sull’immagine del comparo conciario, sia per l’ambiente. Anche se le prime verifiche di Arpat sui pozzi privati che insistono in prossimità del terreni potenzialmente inquinati dal Keu hanno dato esiti rassicuranti. Ma l’attenzione e la preoccupazione restano alte.

"Al momento non è facile esprimersi in merito all’eventuale presenza di sostanze inquinanti nei pozzi e nelle falde. Sono studi che richiedono tempo, e in tal senso riteniamo fondamentale che arrivino risposte prima possibile", ha detto Riccardo Martelli presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana, sulla possibile contaminazione dall’utilizzo del Keu come materiale di recupero nei sottofondi stradali. Materiale che sarebbe stato utilizzato anche nella realizzazione della strada regionale 429, secondo l’inchiesta sui rifiuti smaltiti illegalmente, insieme ad altri siti individuati. "In questi giorni, nel comprensorio empolese e in quello del cuoio c’è molta preoccupazione da parte dei cittadini per l’eventuale contaminazione dei suoli e delle acque, preoccupazione che facciamo nostra – spiega Riccardo Martelli - È quindi fondamentale che Regione Toscana, attraverso Arpat, prosegua e intensifichi le verifiche sul campo, potendo contare per questo sul supporto dell’Ordine dei Geologi per dare un fattivo contributo, così come accaduto in questi ultimi anni in circostanze analoghe". L’inchiesta Keu è stato uno tsunami che tra travolto tutto: dal distretto alle politica.

Il dibattito sull’inchiesta in consiglio regionale si è chiuso con l’approvazione della proposta presentata dal gruppo Pd, primo firmatario il presidente Vincenzo Ceccarelli, che impegna la giunta a "proseguire con la massima celerità con tutte le azioni necessarie a verificare se dagli ipotizzati comportamenti malavitosi sia conseguita una contaminazione dei terreni e delle acque in tutti i territori potenzialmente interessati"; a "sostenere le misure volte a ridurre al minimo le conseguenze negative della produzione e della gestione dei rifiuti per la salute e per l’ambiente dando seguito, in particolare, al lavoro già avviato con i "tavoli tecnici per la promozione dell’economia circolare mantenendo la commissione consiliare competente costantemente informata".