di Carlo Baroni "La Regione ha deliberato di partecipare al procedimento penale per esercitare i diritti della parte offesa. Non appena sarà fissata l’udienza preliminare potremo costituirci parte civile nel processo che vede la Regione vittima di comportamenti criminali molto gravi e aggravati dai connotati di stampo mafioso che hanno inferto una ferita dolorosa al nostro territorio". Lo ha detto l’assessore regionale Monia Monni, rispondendo a un’interrogazione del consigliere regionale Pd, Francesco Gazzetti sulle attività di monitoraggio e di bonifica sui territori interessati dalla vicenda del Keu, lo scandalo al centro di un inchiesta che indaga 26 persone per le terre avvelenate che – secondo la Procura – sarebbero state sepolte in mezza Toscana. Monni ha poi detto che la Regione ha "attivato articolate procedure amministrative per individuare i soggetti responsabili della contaminazione e interventi di messa in sicurezza di emergenza per la tutela dei comparti ambientali". L’obiettivo, ha spiegato, è "fare tutto quanto nella nostra possibilità per fare in modo che chi ha inquinati paghi e che a pagare non siano i cittadini". Rispondendo poi sulla possibilità che ci siano altri siti contaminati, Monni ha aggiunto che "è da tempo in corso un’attività di ricognizione su scala regionale condotta da Arpat in collaborazione con l’autorità giudiziaria. È un percorso ampio i cui esiti dovranno essere trasmessi alla Procura perché potrebbero costituire notizie di reato". E, ha concluso, "non si possono escludere ulteriori siti". I tempi delle bonifiche continuano ad essere terreno di scontro. "Visto che come Fratelli d’Italia siamo stati i primi a chiedere un commissario nazionale per le bonifiche ci siamo resi disponibili a sollecitare il Governo per tale nomina", hanno detto Franceso Torselli e Alessandro capecchi. "L’intervento del commissario nazionale sarebbe immediatamente possibile per alcuni siti come quello di Pontedera, l’area di Bucine nel Valdarno aretino e la Sr 429 tra Empoli e Castelfiorentino - hanno aggiunto gli esponenti Fdi - , i cui teloni al vento, per coprire il terreno inquinato, gridano vendetta. Per ora le bonifiche rimangono soltanto sulla carta". "A distanza di tempo resta ancora troppa indeterminatezza riguardo alla questione Keu – attacca Elena Meini capogruppo Lega – in primis, cosa non secondaria, non sono partite le doverose bonifiche. Le verifiche di Arpat, ad esempio, non sono ancora concluse e ciò non è per nulla rassicurante; era doveroso, infatti, sondare attentamente i siti dove Lerose ha svolto la propria attività. Gli abitanti vivono ancora in un imbarazzante e preoccupante limbo e non è più accettabile".