Sandro, un eroe del ’900 L’omaggio alla sua forza

Nel 2018 sul palco del teatro Era l’evento per il lancio del libro di Minuti . in occasione dei 50 anni del secondo titolo mondiale del super campione.

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di Michele Quirici

Erano passate da poco le 23 del 27 maggio 2018 quando sul palco del Teatro Era apparve Alessandro Mazzinghi alla fine di una serata emozionante dove Pontedera aveva celebrato il suo campione, “Un Eroe del ‘900”. Il suo popolo lo aspettava anche se non era certo della sua presenza e quando il sipario si aprì scattò in piedi come un solo uomo. Un applauso interminabile travolse tutti e tutto e Sandro, per una sera, tornò nuovamente sul “tetto del mondo”. Il campione si era goduto lo spettacolo su una comoda poltrona da dietro le quinte e nel buio si potevano scorgere i suoi sorrisi, le sue emozioni e sul suo viso un’aria di soddisfazione. Quel giorno si spegnevano 50 candeline di un compleanno particolare, la conquista del secondo titolo mondiale ottenuto in un San Siro gremito riuscendo a prevalere sul coreano Ki Soo Kim che aveva battuto il rivale di sempre, Nino Benvenuti. Riccardo Minuti aveva scritto per l’occasione 600 pagine straordinarie sul “Ciclone di Pontedera” che, partendo dai natali in Bella di Mai, arrivava a disegnare la parabola di un uomo che fece grande la sua nazione.

Ieri sui social l’autore ha scritto un sontuoso e coinvolgente ritratto che meriterebbe di essere letto integralmente. "Tu Ale’ non avevi impurezze, eri schietto, autentico e genuino come il vino prodotto dai tuoi vitigni che amavi governare in prima persona... era questa la tua grande bellezza. Sei stato il campione del popolo. Hai scatenato entusiasmo, passioni, affetto. Tu eri la boxe più vera e più nobile, la boxe senza calcoli, senza trucchi o manfrine. Cercavi ogni volta di sfidare e oltrepassare i tuoi limiti. Amavi la boxe... e il popolo della boxe amava te. Hai reso questa comunità fiera e orgogliosa. Pontedera oggi piange il suo figlio più famoso ed illustre la tua leggenda veleggerà per sempre nei nostri cuori e nei nostri ricordi. A nessuno di noi è dato sapere se ci sarà luce anche dopo... A me piace però immaginare tu possa incontrarti di nuovo con il tuo caro fratello Guido a formare ancora e per sempre quella invincibile coppia di campioni impavidi e unici, nati per combattere. Se così fosse, ne vedrebbero delle belle persino lassù...".

A impreziosire il libro di Minuti una copertina da brividi realizzata da un genio pontederese, il fotografo Leonardo Baldini (foto al centro), che ha reso eterno lo sguardo di Mazzinghi che, indossati i guanti di quella fatidica sera, guarda l’obiettivo come a sfidar nuovamente il suo avversario. Un’immagine che è diventata icona e che riesce a raccontare una storia di sacrifici, lotte, successi, amarezze e di tutto quello che un ring e una vita sono riusciti a racchiudere. Pontedera aveva forgiato uno dei suoi figli più illustri complice un destino fatto di miseria, guerra e alluvioni. Proprio quest’ultima fu superata anche grazie alla vittoria di Sandro che insieme alla promozione della squadra di calcio in serie C “asciugarono” le ossa e il cuore dei pontederesi. La città lo incoronò Re e le strade e le piazze non riuscirono a contenere quell’abbraccio che non è mai terminato.