Le televisioni si contendono il finto smemorato di Lajatico

Salvatore Mannino per il momento resta a Cuneo e ha rifiutato ogni invito dei talk-show

Salvatore Mannino

Salvatore Mannino

Lajatico, 8 dicembre 2018 - I Format  televisivi si contendono la possibile partecipazione di Salvatore Mannino. Si susseguono le offerte, ma quello che è stato definito il «finto smemorato» di Lajatico che, per ora, rifiuta tutti gli inviti. Mannino è ancora, fuori Toscana, in cura in una struttura di Cuneo (zona in cui vive la madre) con cui era stato messo in contatto dai medici di Pisa, che lo hanno avuto in cura per un paio di settimane e dove era emersa la messa in scena della falsa perdita della memoria. Niente televisione, dunque. Anche se c’è molto interesse per sentire «live» la sua versione della storia, che ha tenuto banco sui giornali di mezzo mondo.

Per ora non solo Mannino non va nei salotti che fanno audience, ma – secondo alle poche informazioni che filtrano – non ci sarebbero neppure le condizioni per un suo ritorno a Lajatico, dove vive la sua famiglia: il 53enne imprenditore avrebbe bisogno di tranquillità e di metabolizzare l’accaduto per ripartire. Lasciandosi alle spalle il finto «giallo» iniziato il 19 settembre scorso quando l’uomo dopo aver portato i figli a scuola fece perdere ogni traccia, seminando però indizi inquietanti che mano a mano, con il passare dei giorni, rendevano ancora più misteriosa e angosciante la sua scomparsa: i 10mila euro in contanti lasciati in una borsa, il messaggio cifrato con cui chiedeva« scusa», la lista di titoli di film – trovata sulla scrivania del suo ufficio a Fucecchio – che parlavano di cambio di vita e di fughe straordinarie.

Fino alla svolta del suo ritrovamento in Scozia, dove era stato soccorso perché trovato privo di sensi nella cattedrale di Sant’Egidio: fu in ospedale a Edimburgo che Mannino disse di non ricordare nulla del suo passato, non sapeva più leggere e parlare italiano, si esprimeva in un inglese elementare e, una volta raggiunto dalla moglie e dal figlio più grande, non riconosceva neppure loro. Una pantomima che ha retto solo fintanto che è rimasto all’estero dove – nella fase iniziale – apparve credibile. Trasferito a Pisa, una manciata di ore dopo il suo rientro in Italia, ci fu la confessione ai carabinieri che lo avevano cercato per settimane smobilitando anche l’Interpool: ai carabinieri Mannino avrebbe detto che si era inventato tutto e di essersi allontanato da casa «per dimostrare alla famiglia di essere importante». Averlo in trasmissione farebbe share. Ma lui ha altro a cui pensare.