Tema di grande attualità la sicurezza idraulica. Che è stata al centro anche di un confronto sul contratto di fiume per il torrente Egola. "Il nostro scopo è monitorare il territorio e salvaguardare le opere sui corsi d’acqua, collaborando con le istituzioni e le realtà associative locali per abbassare il rischio idraulico", ha detto Maurizio Ventavoli, presidente del Consorzio 4 Basso Valdarno durante un confronto sul contratto di fiume per il torrente Egola che è avvenuto nei giorni scorsi a San Miniato. La sicurezza è la priorità nel nostro lavoro, insieme alla tutela ambientale – ha aggiunto – . Purtroppo, però, la sicurezza assoluta a livello idraulico non esiste". L’iniziativa è stata organizzata dal Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno insieme ai Comuni di San Miniato, Castelfiorentino, Montaione, Gambassi Terme e Fucecchio. Hanno preso la parola fra gli altri, Simone Giglioli sindaco di San Miniato, il senatore Dario Parrini, Massimo Bastiani coordinatore del Tavolo Nazionale Contratti Fiume, Valdo Spini presidente della Commissione Cultura degli stati generali del patrimonio italiano, Paola Rizzuto coordinatrice nazionale delle donne dell’acqua, Maurizio Gubbiotti referente del tavolo nazionale contratti di fiume, Ilaria Nieri consulente del Consorzio di Bonifica.
"Guardando indietro alla storia dell’Egola negli ultimi30 anni non possiamo che constatare che tanti interventi sono stati fatti (come le casse di espansione o il ponte sul fiume), riducendone il rischio idraulico - ha detto Giglioli -. Il contratto dell’Egola è senz’altro un modo per far vivere il fiume in sicurezza ma anche per valorizzare le nostre tartufaie, che sorgono proprio lungo l’Egola". "In Italia ci ritroviamo a inseguire le emergenze. Per ideare i progetti occorre, invece, partire dalle esigenze dei territori, ascoltarle, e non più fare i primi passi in base alle risorse - ha sottolineato Massimo Bastiani -. I contratti di fiumi servono a questo. È il modo corretto di procedere, per spenderle bene e in modo efficace".
"L’acqua è patrimonio da gestire con criteri di solidarietà - ha spiegato Paola Rizzuto -. E la sfida dei contratti di fiume è valorizzarli, cercando di dimostrare come un disegno attento alle politiche pubbliche potrebbe sostenerli, generando una politica di concertazione per tutelare valori collettivi. I cittadini, con i contratti di fiume, hanno la possibilità di partecipare ai momenti decisionali".